domenica 31 dicembre 2017
MESSINA
Il ritorno da Lepanto – Andrea Calamech e la Madonna della vittoria a Montalto
di Redazione
Un
corteo di trombe, tamburi, senatori e cavalieri in costume rinascimentale, ha
aperto, nei giorni scorsi nel Santuario di Montalto, l’incontro dedicato alle
opere realizzate dallo scultore carrarese Andrea Calamech per commemorare la
vittoria di Lepanto. Voluto dal parroco, don Lorenzo Campagna, l’appuntamento è
stato curato dall’Associazione “Aurora” in collaborazione con il “MASCI”
Messina 1, la “Compagnia della Stella” e l’Associazione “Marduk”. Dopo
i saluti iniziali di don Lorenzo Campagna, di Fortunato Manti, presidente dell’Associazione
“Aurora” che da nove anni è promotrice dello Spettacolare Sbarco di Don Giovanni d’Austria e di Marco Grassi del
Direttivo dei “Cavalieri della Stella”, l’intervento di Enzo Caruso ha
introdotto il tema riferito al ritorno vittorioso nel porto di Messina,
avvenuto il 2 novembre 1571, della Flotta posta al Comando del figlio di Carlo
V e ha, quindi, presentato la Rete Internazionale “Sulle Rotte di Lepanto”,
costituita da 15 città appartenenti a cinque Paesi dell’Unione Europea, unite
oggi nel comune intento di promuovere l’incontro tra i popoli del Mediterraneo,
proprio partendo dal grande scontro della Battaglia di Lepanto.
Lo
squillo di trombe ha, quindi, annunciato il Corteo Storico che ha fatto
ingresso nel Santuario, con in testa l’arcivescovo del tempo, mons. Retana
(Pippo Castorina), lo stratigò (Nunzio Barbera) i sei senatori (Pippo Oliveri,
Gabriele Schifillidi, Nino Prisa, Filippo Cavallaro, Orazio Badia e Tanino
Frazzica) e un folto numero di alabardieri e tamburini, cui è seguito l’ingresso
dello scultore carrarese Andrea Calamech, interpretato da Umberto Costa, che ha
ricevuto dallo stratigò l’incarico di progettare e realizzare la via Austria
(oggi Via Primo Settembre), il monumento a Don Giovanni d’Austria e la statua
della Madonna della Vittoria, attualmente posizionata sulla guglia del Santuario,
a ricordo della fortunata impresa di Lepanto. In
conclusione, l’arch. Nino Principato ha affascinato i presenti nel racconto
delle mirabili opere del Calamech realizzate nella nobile Città di Messina. Per
l’occasione, il “MASCI” ha riportato alla luce l’antica lapide, affissa nel
Santuario, datata 1924, intitolata alla Madonna delle Vittorie e allo storico
Colle della Caperrina.
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