RIFLESSIONI
Il giardino e l’orto del Santuario di Montalto… la storia continua
di Alfonso Saya
Pensavo
che con quel mio articolo sulla “titolarità della proprietà” del giardino
sottostante il Santuario di Montalto si fosse fatto chiarezza, invece, da
recenti iniziative dell’Amminstrazione Comunale si apprende che il Comune
rivendica la proprietà dei giardini sottostanti il Santuario di Montalto e
anche dell’orto del convento annesso (sic!) che non so perché viene definito “giardino
nascosto”. Evidentemente, l’estensore di questa espressione non è molto avvezzo
ai conventi e relativi orti e usa questa espressione come se stessimo parlando
della Città proibita di Pechino o qualche giardino da mille e una notte! Magari
un domani non troppo lontano, il Comune rivendicherà il Santuario stesso!
L’assessore
Ialacqua afferma che i giardini sarebbero del Comune perché catastati e
registrati nell’inventario dei beni comunali. E allora? A che serve la
Commissione paritetica tra il Comune che ha così evidenti ragioni e il legale
del Santuario? Evidentemente, le ragioni del Comune non sono così perentorie
quali risultano dalle dichiarazioni dell’assessore Ialacqua. Quali sono state
le modalità con cui l’associazione patrocinata dal Comune è entrata nei
giardinetti della discordia? Le chiavi del cancello chi gliele ha date? Forse è
nei piani dell’Amministrazione ridurre i giardinetti sottostanti Montalto come
i famigerati e ben tenuti giardinetti antistanti l’Hotel Royal?
L’assessore
Ialacqua, dall’alto degli allori conseguiti con “MessinAmbiente” che ha reso
Messina una Città estremamente pulita, con l’Associazione paradossalmente
denominata “Puliamo Messina”, invece di dedicarsi al compito di ridurre le
scandalose tasse del servizio di smaltimento rifiuti che, come possono
constatare tutti i cittadini, è al top del rendimento, pensa a schiaffeggiare
il rispetto della tradizione di quei luoghi che in pochi conoscono. L’area –
ribadisco –, su cui sorge il Santuario, si può considerare come quella che fu
indicata dalla Madonna con il MIRACOLO della Colomba... . Originariamente, quell’area
è stata, subito, recinta e acquistata a spese pubbliche, ma fu, in seguito,
donata, con Atto in Notar Gavido de Perpetto del 31 ottobre 1802, all’Abbadessa
suor Giovanna Gotho, diventato così proprietà ecclesiastica! Mi sembra
piuttosto chiaro. Tanto rumore per nulla che Shackespeare, non a caso, ha
ambientato a Messina.
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