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 martedì 5 dicembre 2017

RIFLESSIONI

Il giardino e l’orto del Santuario di Montalto… la storia continua

di Alfonso Saya


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Pensavo che con quel mio articolo sulla “titolarità della proprietà” del giardino sottostante il Santuario di Montalto si fosse fatto chiarezza, invece, da recenti iniziative dell’Amminstrazione Comunale si apprende che il Comune rivendica la proprietà dei giardini sottostanti il Santuario di Montalto e anche dell’orto del convento annesso (sic!) che non so perché viene definito “giardino nascosto”. Evidentemente, l’estensore di questa espressione non è molto avvezzo ai conventi e relativi orti e usa questa espressione come se stessimo parlando della Città proibita di Pechino o qualche giardino da mille e una notte! Magari un domani non troppo lontano, il Comune rivendicherà il Santuario stesso!

L’assessore Ialacqua afferma che i giardini sarebbero del Comune perché catastati e registrati nell’inventario dei beni comunali. E allora? A che serve la Commissione paritetica tra il Comune che ha così evidenti ragioni e il legale del Santuario? Evidentemente, le ragioni del Comune non sono così perentorie quali risultano dalle dichiarazioni dell’assessore Ialacqua. Quali sono state le modalità con cui l’associazione patrocinata dal Comune è entrata nei giardinetti della discordia? Le chiavi del cancello chi gliele ha date? Forse è nei piani dell’Amministrazione ridurre i giardinetti sottostanti Montalto come i famigerati e ben tenuti giardinetti antistanti l’Hotel Royal?

L’assessore Ialacqua, dall’alto degli allori conseguiti con “MessinAmbiente” che ha reso Messina una Città estremamente pulita, con l’Associazione paradossalmente denominata “Puliamo Messina”, invece di dedicarsi al compito di ridurre le scandalose tasse del servizio di smaltimento rifiuti che, come possono constatare tutti i cittadini, è al top del rendimento, pensa a schiaffeggiare il rispetto della tradizione di quei luoghi che in pochi conoscono. L’area – ribadisco –, su cui sorge il Santuario, si può considerare come quella che fu indicata dalla Madonna con il MIRACOLO della Colomba... . Originariamente, quell’area è stata, subito, recinta e acquistata a spese pubbliche, ma fu, in seguito, donata, con Atto in Notar Gavido de Perpetto del 31 ottobre 1802, all’Abbadessa suor Giovanna Gotho, diventato così proprietà ecclesiastica! Mi sembra piuttosto chiaro. Tanto rumore per nulla che Shackespeare, non a caso, ha ambientato a Messina.


 


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