Fare
delle interviste per noi giornalisti è sempre interessante, perché si scoprono
pagine di storia molto belle, che grazie al nostro lavoro riusciamo a fare
emergere. Abbiamo scelto di intervistare una interessante figura di
imprenditore Giuseppe Virzì, corrispondente per il Progetto Sicilia nel Mondo da
Brisbane Australia. Virzì è stato uno dei primi ad arrivare da Regalbuto a Brisbane,
qui con la sua intraprendenza è riuscito a creare tante attività economiche non
trascurando mai lo stile italiano, che gli hanno permesso di brillare per
onestà ed impegno, nel panorama dei siciliani d’Australia.
Come si sentono i
siciliani che vivono all’estero?
Noi
ci sentiamo i veri siciliani, siamo quelli che negli anni abbiamo saputo
mantenere i legami con la nostra terra natia e periodicamente veniamo in
Sicilia per rinverdire i nostri ricordi.
Di cosa si occupa a
Brisbane?
Ho
un importante ritrovo - ristorante punto di riferimento culturale e gastronomico,
del nostro “Italian Style”, location frequentata dalla elite economica e
culturale australiana e internazionale. Nel mio locale può capitare di gustare
un buon caffè torrefatto in Sicilia, trovandosi accanto Vip dello sport o della
moda. Sono stato il primo ad importare alcuni brand di caffè siciliano e altro
ancora come: pomodori secchi, olive verdi schiacciate, provolone e tante altre
delizie culinarie, che si possono gustare nel mio locale.
Le aziende siciliane cosa
fannoper promuovere i loro prodotti in Australia?
Purtroppo
nulla da quando sono in Australia non ho visto mai nelle attività espositive
aziende siciliane, pertanto siamo noi a cercarle, questo è un grosso limite
perché riduce moltissimo il potenziale commerciale dei nostri prodotti, che
rispetto agli altri sono di qualità eccellente.
Sono ancora tanti i
giovani siciliani che emigrano in Australia?
Si
sono tanti, si sta ripetendo il grande esodo di fine ottocento, quando milioni
di italiani compresi i siciliani, lasciarono la patria per emigrare nei diversi
continenti, un dramma che nessuno pare voglia arginare.
I giovani emigranti
siciliani conservano come voi le tradizioni?
Purtroppo
no, loro si integrano facilmente, sposano le australiane e tendono a
dimenticare le loro origini. Per limitare l’integrazione totale, suggerisco
scambi culturali, con di borse di studio che servano a tenere vivo e alimentare
l’interesse verso la madre patria.
Oltre ai rapporti
commerciali cosa gradiscono i siciliani di Australia?
A
noi piace il folklore, l’arte e la canzone e dobbiamo lavorare insieme, per
esportare la grande bellezza italiana e siciliana.
Lei si è distinto anche
nel sociale?
Certamente
sono stato il promotore di una importante Associazione e anche di una Radio,
per esempio nel terremoto dell’Irpinia abbiamo contribuito alla ricostruzione
con delle donazioni, raccolte con grande spirito di solidarietà.
Cosa ne pensa dell’attuale
momento politico italiano?
Purtroppo
l’unica realtà vincente è la corruzione, da noi viviamo bene perché c’è una
cultura anglosassone, che garantisce una sobria attività politica e
amministrativa, per esempio negli ultimi anni tanti italiani che vivevano in
Sudamerica si sono trasferiti qui, a causa della corruzione galoppante, simile
a quella italiana.
Per concludere cosa pensa
del nuovo governatore della Sicilia?
Mi
auguro per i siciliani che cambi veramente qualcosa, la fiducia non deve mai
mancare, approfitto per inviare un saluto a tutti in Sicilia dalla nostra bella
e ospitale Australia, a presto.