DICCI LA TUA
Lettera aperta dell’Ordine degli Architetti all’Amministrazione Comunale di Messina
di Redazione
Con
una nota inviata al sindaco, agli assessori e ai dirigenti preposti, nonché a
tutti i consiglieri comunali, l’Ordine degli Architetti di Messina, venuto a
conoscenza della volontà dell’Amministrazione Comunale di procedere alla
eliminazione del servizio destinato alle istanze di condono edilizio, in
considerazione che in questi tre anni l’organizzazione di tale servizio si era
dimostrata efficace garantendo, peraltro, introiti all’Amministrazione, chiede
di desistere dalla decisione di sopprimere l’Ufficio Condono.
“La scelta di porre fine a questa esperienza
– scrive l’Ordine nella nota – impone di
procedere a una formale contestazione anche in merito alle motivazioni addotte
dall’assessore al ramo, ancorché
espresse in forma ufficiosa su un social network, perché se è vero che il
Dipartimento continuerà a esaminare
le pratiche di condono (ci mancherebbe), è altresì vero che non lo farebbero
quei tecnici interni al Dipartimento stesso che hanno acquisito nel tempo
notevoli competenze in materie, al
punto da garantire agli utenti risposte adeguate in tempi compatibili. L’idea di ‘diluire su tutte le unità
operative’ i procedimenti in corso è un ritorno al passato che non lascia sperare in nulla di buono: il
personale del dipartimento infatti, già oberato di lavoro, non si è quasi mai
occupato di condono edilizio, per cui si rischia un dannoso rallentamento delle
procedure”.In
conclusione, l’Ordine degli Architetti chiede di bloccare l’iniziativa
intrapresa e di procedere a una convocazione di ordini e collegi professionali
per raggiungere, in uno spirito di collaborazione, un’utile condivisione delle
scelte di riorganizzazione dell’ufficio condono e del dipartimento dell’edilizia
privata.
Questa
nota segue a ruota un’altra di alcuni giorni fa con cui l’Ordine, in un
processo di facilitazione dei rapporti avviato da tempo insieme agli iscritti,
aveva segnalato ancora una volta all’Amministrazione Comunale tematiche spesso
inascoltate che vanno dal banale orario di ricevimento inadeguato o assenza per
motivi di servizio dei funzionari durante tali orari alle determinazioni
assunte dal dirigente del Dipartimento Politiche del Territorio, nel merito, in
particolare, delle Valutazioni di Incidenza di cui all’art. 5 del D.P.R.
357/97.“In difformità e in violazione del superiore
Decreto Presidenziale e della conseguente specifica normativa regionale –
recita la nota – il dirigente ha adottato
una Determina con la quale stabilisce che le Valutazioni di Incidenza hanno
validità limitata nel tempo (cinque anni, con ciò violando anche un principio
costituzionale”.
|