mercoledì 1 novembre 2017
CONGRESSO INTERNAZIONALE
San Fratello – “Alla riscoperta degli Aleramici di Sicilia. Un’isola Gallo-Italica nel Mediterraneo”
di Santina Folisi
Interessante
il I Congresso Internazionale sul Gallo-Italico dal tema “Alla riscoperta degli
Aleramici di Sicilia. Un’isola Gallo-Italica nel Mediterraneo”, che si è svolto
sabato scorso a San Fratello (ME) presso il Museo Etno-Storico-Antropologico “E.
Latteri” e che ha visto la presenza di studiosi e appassionati provenienti dalle
diverse aree geografiche. Ad aprire i lavori, il prof. Fabrizio Di Salvo, del
Circolo Culturale “I Marchesi di Monferrato”, il quale ha spiegato che trattasi
di avvenimento importante, inizio di lungo percorso, con un progetto alla
riscoperta della storia dimenticata tra l’Aleramica e la Sicilia e ha, poi,
attivato il collegamento, in Turchia con il prof. Hasan Eroglu, per conoscere i
legami della cultura curda con la Sicilia.
Anche
per il prof. Salvatore Mangione l’incontro rappresenta l’inizio di un lungo
percorso e un’opportunità di riscoperta delle origini storiche, linguistiche
delle due realtà. Questi, poi, ha fortemente sottolineato che il riconoscimento
della lingua gallo-italica di San Fratello e di altri Comuni, tra i quali
Acquedolci, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, Fondachelli Fantina (ME),
Nicosia, Sperlinga, Aidone, Piazza Armerina (EN), Randazzo, Caltagirone (CT),
Ferla (Siracusa), renderebbe un’identità unica nel suo genere e nel mondo, ma, nonostante
la molta documentazione, le pubblicazioni, la grammatica, la letteratura. l’antologia,
l’opera di persone che si sono spese negli ultimi 200 anni, citando, Vasi,
Amari, Pitrè, Sciascia, i disegni di legge, non è stato ancora
istituzionalizzato.
Il
prof. Dario Caroniti dell’equipe universitaria di Messina ha dimostrato
attenzione verso la lingua sanfratellana, sostenendo che è la lingua stessa a
legare tutti i popoli apparentemente lontani per territori e culture e che avrebbe
origini divine. Ha auspicato che le iniziative intraprese non rimangano isolate
e trovino nelle giovani generazioni la spinta all’approfondimento, alla ricerca,
al dibattito, all’ apertura dei rapporti con il mondo.
Il
prof. Francesco Paolo Tocco, anch’egli dell’Università di Messina, in merito
alle colonie gallo-italiche le cui radici affondano nelle emigrazioni lombarde
e normanne che hanno popolato la Sicilia durante la complessa articolazione dei
matrimoni di dinastie, ha suggerito di recuperare l’identità, con un lavoro di
ricerca dei cognomi dagli archivi e compiendo uno studio-sponda tra le due
aree. Auspica l’istituzionalizzazione della lingua gallico romanza in Sicilia.
Il
prof. Roberto Maestri del Circolo culturale “ I Marchesi del Monferrato” ha
diviso in due parti il suo intervento. Nella prima ha condotto in un
affascinante viaggio di territorio e di storia sulla venuta degli Aleramici in
Sicilia, di Adelasia del Vasto che sposò Ruggero I e del fratello Enrico, i primi
protagonisti del processo migratorio e, nell’altra, ha parlato del progetto,
iniziato già a giugno, con il coinvolgimento di numerose istituzioni, finalizzato
alla scoperta e valorizzazione sì, dei legami storici tra territori, ma anche turistiche
ed enogastronomiche, soprattutto del vino, per incentivare l’ economia. Anche
il pubblico è intervenuto ponendo domande ai relatori.
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