ADDOBBI NATALIZI
Consumismo: un mostro con molte fauci
di Domenica Timpano
Non
so se vi è mai capitato quanto sto per raccontare, a me sì e sono ancora, come
dire, turbata! Ma andiamo per gradi. Di ritorno da un incontro con amici, prima
di rientrare a casa, mi sono ricordata che dovevo comprare alcuni prodotti per
la pulizia della casa. Sono entrata in uno dei grandi magazzini, lungo il
percorso verso casa, dove si trova “di tutto un po’” e, d’improvviso, mi sono
fatta prendere dal panico. Al posto dei detersivi, facevano bella mostra di sé,
in tutti gli scaffali, una miriade di addobbi natalizi: pastorelli, casette,
angeli, stelle comete e una serie infinita di palline multicolori e
sfavillanti.
Lì
per lì mi sono chiesta se visto che sono già in età avanzata, avessi cominciato
a perdere i famosi “colpi” e che, per tale motivo, avessi perso di vista il
fluire del tempo. È già Natale, caspita, e non me ne sono accorta! Mi sono
detta stranita e convinta della necessità di contattare l’indomani la mia
dottoressa di fiducia per farmi prescrivere una cura idonea a rinvigorire la
mia attenzione. Uscendo da lì – ahimè tapina – mi aspettava ancora un altro
trauma. Una folata di vento caldo che mi ha investito e la visione di alcuni
passanti che indossavano abiti con le maniche corte. Ancora più stranita mi
sono chiesta: ma è tempo di Natale o ancora estate?
Riflettendo
per qualche minuto, cercando in tutti i modi di essere presente a me stessa, mi
sono resa conto che non era né l’uno né l’altro periodo, ma, semplicemente, un inizio
d’autunno con temperature molto elevate nella mia Città, quasi estive. Ma cosa “ci
azzeccano” allora, ho pensato memore del linguaggio fiorito di un famoso ex
ministro, gli addobbi natalizi? Un lampo, grazie al cielo, allora, ha
squarciato la mia mente e mi ha salvata da strane patologie che già mi
addebitavo.Ci
azzeccano eccome! Per colpa del consumismo che già ai primi del mese di ottobre
ci presenta i gadget natalizi, anticipando l’aria di Natale che si respira con
il freddo e la neve, togliendoci il piacere dell’attesa, per la fretta
maledetta di toglierci qualche euro dalla tasca in una corsa smodata che non rispetta
né Santi, né Madonne. Con l’amaro in bocca e una grande tristezza, per una
sorta di rivalsa, io mi propongo per Natale di adagiare solo il Bambinello Gesù
su un mucchietto di paglia con Maria e Giuseppe. E lo farò a dicembre, pochi
giorni prima del felice avvento.
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