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 martedì 12 settembre 2017

L’INTERVISTA

L’Associazione “L’Aquilone” attraversa il Mediterraneo e giunge in Tunisia

di Domenico Interdonato


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L’attività del Progetto Sicilia nel Mondo dell’Associazione “L’Aquilone” Onlus non si è fermata neanche in agosto, infatti sono iniziati, nello scorso mese, i primi contatti con gli imprenditori messinesi: Roberto De Natale e Antonio Corvitto, nostri corrispondenti da Tunisi. Con gli amici Nino e Roberto abbiamo iniziato a dialogare per poi concretizzare un nostro incontro in Nord Africa al quale ha partecipato il presidente Rosario Lo Faro.

L’invito a raggiungere Tunisi è arrivato a Messina, nella sede dell’Associazione “L’Aquilone”, il 20 agosto e l’incontro si è realizzato nella prima decade di settembre a margine di un convegno sulle attività culturali con la Tunisia e l’Arabia Saudita, svoltosi a Beja a circa 90 chilometri da Tunisi. Al meeting di Beja, si è parlato di scambi culturali senza tralasciare aspetti sociali, turistici e commerciali. Presente anche un’importante delegazione dell’Arabia Saudita, con lo sceicco Mohamed Dhid. Abbiamo voluto sentire Antonino Corvitto per conoscere meglio la sua attività e le sue passioni.

Come e quando ha conosciuto il Progetto Sicilia nel Mondo?

Da alcuni anni, sono iscritto alla newsletter del giornale ‘FiloDirettoNews’ e leggendo le news mi sono accorto della nascita del Progetto, allora ho contattato, mediante il gruppo Facebook, il presidente Lo Faro e abbiamo iniziato un percorso”.

Lei di cosa si occupa in Tunisia?

Sono un commerciante e in Nord Africa commercio in prodotti alimentari, export ed import, ma non tralascio mai l’aspetto culturale, perché mi piace conoscere e rispettare le culture altrui”.

Vive in Tunisia?

No, vivo a Messina, ma periodicamente vado in Nord Africa per lavoro, qui, casualmente, ho incontrato una collega commerciante di origini tunisine, ma che ha vissuto in Italia per quasi un quarto di secolo negli anni ottanta e novanta”.

Può dirci il nome di questo importante suo amico tunisino?

Certamente. Il mio caro amico commerciante si chiama Salah Hedhli, lui non è un semplice commerciante, ma un vero e proprio ambasciatore della Cultura, un mecenate che ama la pace e la fratellanza. Hedhli ha un debole per i siciliani e per l’Italia, infatti, ha vissuto con la famiglia per un quarto di secolo a Milano e in Sicilia, ancora nel nostro Paese ha diversi interessi commerciali e affettivi”.

Quando è nata l’idea di invitare il presidente Lo Faro in Tunisia?

L’idea è nata quando sono stato invitato in Tunisia a partecipare a un meeting dedicato alla ‘Fratellanza Culturale ed Economica’, organizzato nella cittadina di Beja, dall’ambasciatore della cultura Salah Hedhli”.

L’incontro è stato positivo?

Certamente positivo, noi ci siamo incontrati a margine del meeting dedicato alla ‘Fratellanza Culturale ed Economica’, al quale è stato invitato, come osservatore, il presidente Lo Faro. È stato un momento importante che ci auguriamo sia foriero di aperture in campo economico, sociale e culturale”.

Quando ha deciso di accettare l’invito a partecipare al Progetto Sicilia nel Mondo e diventare corrispondente dalla Tunisia?

Fin dall’inizio. L’iniziativa mi è piaciuta e ho cercato di renderla utile partecipando alla vostra bella avventura che mi auguro porti avanti i valori della sicilianità e della fratellanza nel mondo”.


 


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