L’attività
del Progetto Sicilia nel Mondo dell’Associazione
“L’Aquilone” Onlus non si è fermata neanche in agosto, infatti sono iniziati,
nello scorso mese, i primi contatti con gli imprenditori messinesi: Roberto De
Natale e Antonio Corvitto, nostri corrispondenti da Tunisi. Con gli amici Nino
e Roberto abbiamo iniziato a dialogare per poi concretizzare un nostro incontro
in Nord Africa al quale ha partecipato il presidente Rosario Lo Faro.
L’invito
a raggiungere Tunisi è arrivato a Messina, nella sede dell’Associazione “L’Aquilone”,
il 20 agosto e l’incontro si è realizzato nella prima decade di settembre a
margine di un convegno sulle attività culturali con la Tunisia e l’Arabia
Saudita, svoltosi a Beja a circa 90 chilometri da Tunisi. Al meeting di Beja,
si è parlato di scambi culturali senza tralasciare aspetti sociali, turistici e
commerciali. Presente anche un’importante delegazione dell’Arabia Saudita, con
lo sceicco Mohamed Dhid. Abbiamo voluto sentire Antonino Corvitto per conoscere
meglio la sua attività e le sue passioni.
Come e quando ha
conosciuto il Progetto Sicilia nel Mondo?
“Da alcuni anni, sono iscritto alla
newsletter del giornale ‘FiloDirettoNews’ e leggendo le news mi sono accorto
della nascita del Progetto, allora ho contattato, mediante il gruppo Facebook,
il presidente Lo Faro e abbiamo iniziato un percorso”.
Lei di cosa si occupa in
Tunisia?
“Sono un commerciante e in Nord Africa commercio
in prodotti alimentari, export ed import, ma non tralascio mai l’aspetto
culturale, perché mi piace conoscere e rispettare le culture altrui”.
Vive in Tunisia?
“No, vivo a Messina, ma periodicamente vado
in Nord Africa per lavoro, qui, casualmente, ho incontrato una collega
commerciante di origini tunisine, ma che ha vissuto in Italia per quasi un
quarto di secolo negli anni ottanta e novanta”.
Può dirci il nome di
questo importante suo amico tunisino?
“Certamente. Il mio caro amico commerciante
si chiama Salah Hedhli, lui non è un semplice commerciante, ma un vero e
proprio ambasciatore della Cultura, un mecenate che ama la pace e la
fratellanza. Hedhli ha un debole per i siciliani e per l’Italia, infatti, ha
vissuto con la famiglia per un quarto di secolo a Milano e in Sicilia, ancora
nel nostro Paese ha diversi interessi commerciali e affettivi”.
Quando è nata l’idea di
invitare il presidente Lo Faro in Tunisia?
“L’idea è nata quando sono stato invitato in
Tunisia a partecipare a un meeting dedicato alla ‘Fratellanza Culturale ed
Economica’, organizzato nella cittadina di Beja, dall’ambasciatore della
cultura Salah Hedhli”.
L’incontro è stato
positivo?
“Certamente positivo, noi ci siamo incontrati
a margine del meeting dedicato alla ‘Fratellanza Culturale ed Economica’, al
quale è stato invitato, come osservatore, il presidente Lo Faro. È stato un momento importante che ci auguriamo
sia foriero di aperture in campo economico, sociale e culturale”.
Quando ha deciso di
accettare l’invito a partecipare al Progetto Sicilia nel Mondo e diventare
corrispondente dalla Tunisia?
“Fin dall’inizio. L’iniziativa mi è piaciuta e
ho cercato di renderla utile partecipando alla vostra bella avventura che mi
auguro porti avanti i valori della sicilianità e della fratellanza nel mondo”.