Anche
quest’anno, il popolo santo di Dio che è in Terme Vigliatore rinnoverà un’antichissima
tradizione: la Festa della Madonna delle
Grazie. Un programma intenso che accompagnerà i devoti sino al 15
settembre, culmine dei festeggiamenti, passando per la storica “Fera e Temmini”
(Fiera di Terme) e terminando il 22 settembre (ottava della festa). Ma andiamo
con ordine. Per poter parlare della festa occorre, anzitutto, descrivere la
cornice nella quale essa si svolge.
La
celeste Patrona di Terme viene custodita nella piccola chiesa dei “Benedettini”.
Fonti storiche fanno risalire la costruzione di tale chiesa intorno all’anno
1150, periodo in cui venne battezzata con il nome di “Sancta Maria in Vineis”.
L’edificazione di tale Chiesa è da attribuire a Ruggero I che, in quegli anni,
si adoperò per far crescere i territori dell’abbazia benedettina di Lipari. Il
9 agosto 1268 la chiesa di “Sancta Maria in Termini”, con tutti i terreni
annessi, passa ai Cistercensi.
Una
prima concessione ufficiale, con conseguente istituzione della “Fiera di Terme”
risalente al 1300, è attribuita a Federico III d’Aragona. Nel 1310, la Chiesa e
i relativi terreni furono trasferiti definitivamente all’abbazia di Novara. A
memoria d’uomo, si afferma che l’abate francese Ugo (il futuro Sant’Ugo), nel
recarsi a Novara per completare la costruzione del Monastero di Badiavecchia,
facesse sosta proprio in “Sancta Maria in Termini”. La conferma della
concessione arriva nel 1643 a opera di Filippo IV, re potentissimo di Sicilia e
di Spagna, come si può leggere sulla lapide posta sopra la porta principale
della vetusta chiesetta:
“SOTTO
IL REGNO DI FILIPPO IV POTENTISSIMO RE DI SPAGNA E DI SICILIA, A MAGGIOR GLORIA
DI DIO E DELLA VERGINE MADRE MARIA E PER L’INTERESSE DEL POPOLO, I SOLERTISSIMI
PADRI MICHAEL LO COCO FRANCISCUS ALBERTUS MARIUS BASILICÒ E MICHAEL MARIA
CAMMARERI SOTTRASSERO DALLE IMPOSTE REGIE QUESTO MERCATO DEDICATO AL POPOLO DI
TERMINI”.
Nel
1742, don Girolamo Colonna, prefetto del Palazzo Pontificio, indica tra i beni
pervenuti al Monastero di Novara due grancie: la Chiesa di San Vincenzo in
Messina e quella di Santa Maria in Termini nel territorio di Castroreale. Viene
esplicitato che, in quest’ultima, si venera l’immagine di Maria SS. dei Miracoli,
con grande devozione di popolo. In questo periodo, la Chiesa è retta da un
monaco e da un fratello cistercensi.
Nel
1783, con la definitiva chiusura del monastero di Badiavecchia in Novara, la Chiesa
di “Santa Maria in Termini” ritorna ai Benedettini Cassinesi di Sicilia,
abitanti del Convento di San Placido Calonerò a Pezzolo, nel Comune di Messina,
la cui fondazione risale al 1361. Il Convento di Calonerò determinerà per
secoli grande sviluppo promuovendo, nel contempo, la vita spirituale, economica
e culturale delle genti che abitano i suoi possedimenti. In quest’epoca, la Chiesa
Santa Maria dei Miracoli, detta “In Vineis”, prende il nome definitivo di “Santa
Maria delle Grazie”, appellativo con il quale, il 21 luglio 1921, viene eretta Parrocchia,
rimanendo tale fino alla costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale di Via
del Mare.
È
in questa piccola e storica chiesetta, oramai ribattezzata da tutti “Chiesa dei
Benedettini” e sita su una collinetta immersa nel verde, che ogni anno
centinaia di fedeli si preparano, recitando la “quindicina”, a portare per le
vie del Paese “a Madunnuzza”. S’inizia l’1 settembre con la recita del Santo
Rosario meditato e cantato, la supplica a Maria, una breve catechesi, la
celebrazione della Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica.
Durante
i 15 giorni di preparazione, si vivranno molti momenti emozionanti: la
Celebrazione Eucaristica nell’arena sita sul lungomare di Marchesana, con
benedizione del mare, alla presenza delle effigi della Madonna delle Grazie e di
San Biagio (compatrono del Paese); la storica “Fera e Temmini” (Fiera di Terme,
oramai una delle ultime ad avere presenza di bestiame) del 13 settembre e la
benedizione del basilico e adorazione della reliquia della Santa Croce il 14
settembre.
Il
tutto troverà l’acme il 15 settembre: s’inizia la mattina con 4 celebrazioni
eucaristiche per dare modo a tutti di poter partecipare. Alle ore 16.30, il
corteo processionale, al grido di: “e chiamamula: evviva Maria”, si muoverà
attraverso le vie del Paese per rientrare, alle ore 22.00, nel Parco dei
Benedettini dove verrà celebrata la Santa Messa conclusiva. Chiuderanno la
giornata gli spettacolari giochi pirotecnici.
I
festeggiamenti proseguiranno sino al 22 settembre, giorno in cui verrà
celebrata la Santa Messa d’ottava, per concludersi definitivamente il 23 settembre
con la Festa di San Pio. Senz’altro una festa ricca di tradizioni ed emozioni
nella quale si può ritrovare lo spirito di altri tempi.