Possediamo,
tra le nostre tradizioni, la “festa popolare più antica d’Europa”, che è,
davvero, un bel primato per un popolo che, grazie, anche alle tradizioni,
traccia il cammino del domani.
Proprio
così, “U Pagghiaru” di Bordonaro, rappresenta la festa più antica del vecchio
continente, che si ricordi.
“La
sua origine risale all’XI secolo e fu introdotta dai padri basiliani che
portarono dall’Armenia l’uso di festeggiare la ricorrenza, nel giorno del
Battesimo del Signore, con riti solenni celebrati sotto un grande albero a
forma di capanna. Il giorno della festa dell’Epifania, il parroco del
villaggio, dopo aver celebrato la Santa Messa, si avvia, seguito da una grande
folla di gente verso lo spiazzo dove è stato eretto ‘U Pagghiaru’”.
Ma
questo, a quanto sembra, non basta!
La
completa disattenzione, o, per meglio definirla, “vergognosa incuranza”, da
parte degli enti amministrativi che, al contrario, dovrebbero mettere in luce e
porre la giusta attenzione a questa nostra secolare cultura folkloristica con
il giusto contributo economico, non interviene.
Ed
è con infinita “rabbia” e “vergogna” e profonda “delusione” si colpiscono gli
animi di coloro che con amore e con passione vorrebbero far proseguire queste
feste popolari negli anni a venire.
Si
parlava, così, di costituire un comitato permanente per “U Pagghiaru” di
Bordonaro, con la speranza di inserire, finalmente, detta festività nel
Registro dei Beni Immateriali della Regione Sicilia, così, da renderlo
patrimonio culturale della stessa e, dunque, finanziarne la realizzazione.