In
merito al dibattito nato sulla toponomastica, pur non essendo un tema
prioritario per la nostra città, vorremmo sottolineare alcuni aspetti che ci
stanno particolarmente a cuore e che riguardano la storia siciliana. Da sempre,
abbiamo lavorato per recuperare l’identità siciliana e una nostra memoria
storica cancellata dal Risorgimento e, a tal proposito, ci lascia alquanto
perplessi l’eccessiva enfasi sul periodo risorgimentale, dato che i fatti hanno
messo in luce le tante ombre che lo hanno caratterizzato.
In
particolare, a proposito di lettere, vorremmo porre l’attenzione su quella
scritta dallo stesso Garibaldi ad Adelaide Cairoli, con la quale ammise le
proprie colpe rispetto alla conquista del Meridione, ricordando, ad esempio, l’espoliazione
di enormi ricchezze contenute nelle Casse del Banco di Sicilia. E a proposito
di fatti storici come dimenticare che Il figlio di Garibaldi, Ricciotto, si
schierò con i “briganti” contro la piemontizzazione politica e amministrativa
del Meridione e della Sicilia?
Sulle
parole di Cavour e sul disprezzo manifestato nei confronti del Sud meglio
stendere un velo pietoso ricordando anche che nelle terre conquistate non vi mise
mai piede. Ricordiamo ancora le elezioni del 1866 durante le quali i messinesi
in massa si schierarono contro la monarchia sabauda, colpevole di aver causato
la perdita di 30.000 posti di lavoro con le sue politiche anti-siciliane. Non
va dimenticato come i soccorsi nel dopo terremoto del 1908 tardarono a venire
da parte del Regno d’Italia e oltre alla disorganizzazione (da qui il detto
messinese “non capisci una Mazza” ricordando l’opera del generale) vennero
inviati 10.000 soldati armati, non di pale, ma di fucili come scritto da
Giacomo Longo.
Noi
cambieremmo il nome di alcune vie non perché non riguardano Messina come
auspicato da “Cambiamo Messina dal Basso”, ma perché ci pare assurdo ricordare
chi ha scritto pagine nere per la nostra terra. In conclusione, oggi parlare di
cambiare certi toponimi, alla luce delle verità storiche potrebbe essere una
grande opportunità. L’auspicio della nostra Associazione è quello di non
arrivare allo scontro, ma di unire le forze e di condividere insieme i punti
che trovano tutti d’accordo.
Il direttivo “La Sicilia
ai Siciliani”