MESSINA
I minori migranti del Centro Amal protagonisti della serata conclusiva dello Sbarco di Don Giovanni d’Austria
di Domenico Interdonato
Nella
suggestiva cornice della scalinata di Palazzo Zanca, i ragazzi del “Centro AMAL”
hanno animato, sabato 5 agosto, la serata conclusiva degli eventi celebrativi
della IX Edizione de “Lo Spettacolare
sbarco di don Giovanni D’Austria”, organizzati dall’Associazione “Aurora”.Con
l’intento di presentare un’immagine del Mediterraneo quale luogo di unione tra
i popoli, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Messina, retto da
Nina Santisi e coadiuvata da Sara Tornesi, ha offerto la propria collaborazione
all’organizzazione di uno spazio musicale a conclusione della serata presentata
dalla giornalista Letizia Lucca.
Lo
spunto, quanto mai attuale, dato dai movimenti migratori in atto nel
Mediterraneo che a Messina trovano un’organizzazione fondata sull’accoglienza,
ha offerto l’occasione di far conoscere alla cittadinanza l’impegno dei centri
di prima e seconda accoglienza dei minori, non accompagnati da genitori, atto a
promuovere loro protezione, integrazione e formazione.Alla
presenza dei delegati della Rete Internazionale “Sulle Rotte di Lepanto” e di
numerose autorità che hanno preso parte allo spettacolo serale, i giovani B.M.
del Senegal, A.R., I.M., B.R., ospiti dei CPA “Casa Ahmed” e D.B., D.S., L.C.,
tutti del Gambia, ospiti del “Centro Amal”, con l’aiuto di mediatori culturali,
educatori, assistenti sociali, psicologi, hanno preparato delle performance in
cui si sono sentito liberi di comunicare, attraverso il canto e la danza, la
loro cultura, i loro sentimenti e le loro emozioni, facendosi apprezzare per la
loro originalità artistica.
Grande
energia, capacità di “tenere il palco” da veri professionisti e comunicatori di
voglia di vivere e fare festa, oltre che di un messaggio di interculturalità
che ha felicemente sorpreso ed emozionato il pubblico presente che si è
lasciato coinvolgere dai ritmi e dalle parole.Sorprendente
la capacità di questi ragazzi a imparare in pochi mesi la lingua italiana e a
esprimersi correttamente col pubblico, che ha messo in luce il meritevole
lavoro di tutti gli operatori ed educatori impegnati a donare momenti di
serenità ai questi ragazzi.
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