MESSINA IN FESTA SUL MARE
Metti una sera a bordo con la Guardia di Finanza
di Tiziana Santoro
In
occasione delle celebrazioni del 446° Anniversario
dello Sbarco di Don Giovanni d’Austria,
una volenterosa troupe di giornalisti, sotto la guida del capo Ufficio stampa
del Network “Sulle Rotte di Lepanto”,
Domenico Interdonato, è stata accolta a bordo della motovedetta della Guardia
di Finanza G103 Trezza.A
fare gli onori di casa è il ten. col. Salvatore Valea. Tutte le professionalità
della Guardia di Finanza sono pronte ad accoglierci. L’impresa da condividere è
navigare sulle acque dello Stretto fiancheggiando il veliero la “Signora del
Vento” sino alla riviera, dove le contrade storiche di Paradiso, Pace, Grotte e
Case Basse si misurano in una prova di velocità tra le onde.
Dopo
l’emozionante imbarco, il clima a bordo diventa subito conviviale e
collaborativo. Mentre Domenico Interdonato ci concede qualche indiscrezione
sulle edizioni precedenti del Corteo Storico Navale che ricorda l’impresa della
Cristianità a Lepanto, i giornalisti s’intrattengono con l’equipaggio. Sono tutti
molto professionali e attenti alla nostra sicurezza, la motovedetta “corteggia”
i fianchi della Signora del Vento, senza mai perderla di vista. Oggi, la
signora delle acque dello Stretto è lei, con a bordo la rappresentanza del
corteo storico. In un clima di lavoro e al contempo di festa, ci immergiamo nel
paesaggio dello Stretto, cinti nell’abbraccio della Madonnina del Porto, a ogni
passo sempre più vicina a noi. In contemporanea, imbarcati sul pattugliatore
veloce P.V. 04 “Avallone”, al comando del capitano Giovanni Romeo, era presente
un altro gruppo di giornalisti.
Approfittiamo
dell’accoglienza dei membri dell’equipaggio per discutere con loro della vita
condotta per mare, del delicato compito che sono chiamati a svolgere nelle
nostre acque. Il pensiero torna a quella gelida notte del gennaio del 2007,
quando una nave, speronando lo scafo in transito, ha causato 4 vittime e messo
a dura prova le professionalità della Guardia di Finanza. La notte, il moto
ondoso, il panico della folla: un’impresa da gestire per riportare in salvo i
passeggeri. Una straordinaria giornata in cui la Guardia di Finanza ha dovuto
fare appello a tutte le sue forze per mettere tutti in sicurezza, perché il
mare, sì sa – prosegue il racconto dell’equipaggio – non perdona chi si sente
sicuro sulle sue rotte e il pericolo è sempre un’incognita da considerare.
Nonostante la commozione per il racconto che a lungo ha coinvolto gli animi dei
presenti e della cittadinanza, che ha seguito lo svolgimento della tragedia
attonita e impotente, l’equipaggio ha smorzato gli animi riportandoci al nostro
presente di festa. Proprio perché di festa si tratta, il ten. col. Valea e l’equipaggio
hanno concesso a noi tutti uno strappo alla regola: un rinfresco sotto coperta
che ci ha avvicinato in modo conviviale gli uni agli altri.
Al
centro della conversazione, questa volta, è il Mare Nostrum, l’apprensione per
i migranti economici e per i richiedenti asilo. L’emozione degli sbarchi vista
con gli occhi di Domenico Interdonato, che ci racconta della compostezza e del
terrore di una donna col cappello, la quale con grazia e dignità infinita ha
toccato il nostro suolo recando negli occhi il dramma della guerra e del
viaggio incerto. Il ten. col. Valea ha sottolineato le significative
responsabilità e l’impegno della Guardia di Finanza che è chiamata a operare
sia per la messa in sicurezza delle rotte, sia per salvare i profughi e
disciplinare il loro arrivo. Il clima in cui la Guardia di Finanza compie i
suoi quotidiani ed eroici interventi è quello delle tensioni politiche tra
governo e opposizione, che certamente richiedono molta diplomazia, discrezione
e tanta umanità. Dalla “Signora del Vento”, l’immagine che mi viene restituita
adesso capovolge gli eventi: per un attimo non siamo più noi a rendere omaggio
a Don Giovanni d’ Austria, ma sembra quasi che l’eroe della Cristianità si
inchini al cospetto dei moderni eroi dello Stretto, che si misurano
silenziosamente con le difficoltà quotidiane, dando prova di professionalità e
umanità a difesa delle nostre coste, ma sempre pronti a praticare l’accoglienza.
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