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 venerdì 4 agosto 2017

MESSINA

La VI Commissione ascolta CittadinanzAttiva sulle problematiche dei Servizi Sociali

di Redazione


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Nell’aula consiliare di Palazzo Zanca, si è riunita la sesta commissione consiliare “Politiche Sociali” per ascoltare i rappresentanti di “CittadinanzAttiva” – Tribunale per i Diritti del Malato, sulle problematiche che investono i servizi sociali. Assente la presidente La Paglia, ha presieduto i lavori la consigliera Ivana Risitano, poi sostituita dalla vice presidente Giovanna Crifò. Introducendo i lavori, è stato comunicato che l’assessore al ramo e i funzionari non potevano intervenire per precedenti impegni e di questo era stata avvertita l’Associazione richiedente che aveva insistito per essere ascoltata lo stesso. Pippo Pracanica intervenendo per conto di “CittadinanzAttiva”, ha precisato che l’assenza era ininfluente giacché le scelte di politica sociale erano da attribuire a tutta l’amministrazione attiva.

Ha ricordato anche che Gianni Ammendolia ha più volte contestato “il momento in cui è cambiato il paradigma dei servizi sociali ed è stato messo al centro il lavoratore e non più l’utente”. Partendo da tale osservazione Salvatore Vernaci ha proposto e fatto approvare dalla Direzione regionale di “CittadinanzAttiva”, un documento i cui punti fondamentali erano: che al centro di qualsiasi attività dei Servizi Sociali si deve porre il servizio alla persona, rispettandone la dignità e rispondendo ai suoi bisogni e che è altrettanto indispensabile non sottovalutare il diritto al lavoro di coloro che operano nel settore. Quando il documento programmatico proposto dal prof. Accorinti prevedeva l’emissione dei voucher e l’accredito delle cooperative, ci convincemmo che la nostra battaglia, finalmente, era vinta. Mai fu fatto un così grossolano errore di valutazione.

Infatti, il neo assessore ai Servizi Sociali propose e fece approvare una delibera, naturalmente senza farla passare dalla Consulta delle organizzazioni sociali, con cui affermava che tutto doveva continuare come prima. Ma il colmo lo raggiunse quando in una trasmissione televisiva affermò che il programma innovativo era dovuto solo ad un refuso. Angela Rizzo, che era stata nominata esperta per i servizi sociali, portò a conoscenza del prof. Accorinti tali fatti ma non trovò ascolto alcuno per cui si dimise. Ha ricordato che ancor oggi il dipartimento non ha un Ufficio di servizio sociale professionale come previsto dalla normativa vigente. Nino Bonanno ha letto l’odiosa lettera che l’amministrazione Accorinti ha inviato alle famiglie dei disabili gravi con cui si intimava il pagamento della compartecipazione a pena della sospensione del servizio e il passaggio della pratica agli avvocati per il recupero, e questo nonostante il cosiddetto decreto D’Aquino fosse stato sospeso ed il DPCM 159/13 fosse stato dichiarato parzialmente incostituzionale.

Antonio Morreale, dopo aver letto la lettera di protesta inviata all’amministrazione, senza ricevere risposta alcuna, ha espresso la propria amarezza sulle procedure adottate e denunziate da Bonanno. Angela Rizzo ha concluso commentando che mentre si chiede la compartecipazione non dovuta ai familiari dei disabili gravi si continuano a sfornare bandi vuoto per pieno, se mi fai il servizio ti pago se non lo fai ti pago lo stesso.


 


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