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 giovedì 3 agosto 2017

MESSINA

“Sogno di una notte di mezz’estate” per il Festival Shakespeariano

di Angela Saccà


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Il 27, 28 e 29 luglio, nella cornice suggestiva del Monte di Pietà a Messina, sono state notti all’insegna di un magico e brillante spettacolo teatrale diretto dal regista Daniele Gonciaruk, inscenato dagli allievi della sua Scuola Sociale di teatro, con testo fedele a quello shakespeariano, sebbene con interpretazioni moderne come canzoni briose anni’50, come “Un bacio a Mezzanotte” del Quartetto Cetra oppure altre canzoni in chiave comica.È stata rappresentata una delle opere più belle scritte da William Shakespeare a fine Cinquecento: “Sogno di una notte di mezz’estate”, ambientata ad Atene. Si ipotizza che la commedia sia stata scritta in occasione delle nozze tra Sir Thomas Berkeley ed Elizabeth Carey.

Tre mondi si contrappongono: il mondo della realtà (quello di Teseo, Ippolita e della corte), il mondo della realtà teatrale (gli artigiani che si preparano alla rappresentazione di Piramo e Tisbe) e il mondo della fantasia (quello degli spiriti del bosco, delle ombre, delle fate).Teseo, duca di Atene, è in procinto di sposare la regina delle Amazzoni, Ippolita. Per l’occasione è prevista una cerimonia di quattro giorni e giunge, in vista dei festeggiamenti, Egeo, con la figlia Ermia e due giovani, Lisandro e Demetrio. Egeo vorrebbe che Ermia sposasse Demetrio, ma purtroppo, la ragazza è innamorata di Lisandro, dunque, non intende sottostare ai voleri del padre. Egeo, allora, minaccia la figlia e le dà tempo fino al matrimonio: se non sposerà Demetro, Ermia sarà spedita in convento o addirittura uccisa, sebbene sia Demetrio che Lisandro siano pari per lignaggio, reputazione e ricchezza.

La fanciulla, allora, organizza una fuga con Lisandro e insieme i due progettano di sposarsi il giorno successivo presso la casa dello zio di Lisandro. I giovani comunicano poi il piano a Elena, la quale, innamorata segretamente di Demetrio, gli confida il piano, sperando così di riconquistarlo. Demetrio ed Elena sono stati, infatti, fidanzati, ma il ragazzo l’ha poi abbandonata dopo aver conosciuta Ermia. Demetrio segue, allora, Lisandro ed Ermia nei boschi, ed è a sua volta seguito da Elena. Nei boschi ci sono altri personaggi: le fate, la cui regina è Titania e il re degli elfi Oberon, tornati dall’India per benedire il matrimonio di Ippolita e Teseo. Oltre alle fate, c’è anche un gruppo di artigiani ateniesi che prova una commedia da rappresentare al matrimonio.

Oberon e Titania discutono sul destino di un principe indiano affidato a Titania da un’amica umana: Oberon vorrebbe farne un cavaliere, ma Titania non glielo consente. Così, il re, per dispetto, manda il servitore folletto Puck a cogliere un fiore magico di viola del pensiero il cui succo, applicato sulle palpebre di una persona addormentata, può farla innamorare della prima persona che vedrà al risveglio.Oberon intende applicare la pozione sulle palpebre di Titania e, inoltre, avendo visto Demetrio trattare male Elena, ordina a Puck di metterne un po’ anche sugli occhi del giovane. Puck, però, incontra Lisandro ed Ermia e, scambiandoli per l’altra coppia, applica la pozione sugli occhi di Lisandro: al risveglio, però, il giovane vede Elena e se ne innamora perdutamente, abbandonando Ermia. Puck cerca di rimediare, ma alla fine fa innamorare di Elena anche Demetrio: Ermia si ingelosisce e sfida Elena in una lotta. Anche Demetrio e Lisandro lottano tra di loro, ma Puck li confonde mimando le loro voci e alla fine i ragazzi si perdono nel bosco.

Intanto, si sveglia la regina Titania e la prima persona che vede è Bottom, un tessitore ateniese al quale Puck ha trasformato la testa in quella di un asino per fare uno scherzo ai mortali. Alla fine, però, tutto torna alla normalità: scioglie Titania dall’incantesimo, ritrasforma la testa di Bottom, re Oberon può nominare il giovane indiano cavaliere e Puck fa innamorare di nuovo Lisandro di Ermia e Demetrio si avvicina a Elena. Teseo e Ippolita scoprono gli amanti nel bosco e li riportano ad Atene, affinché si sposino: Demetrio con Elena e Lisandro con Ermia. In seguito, ai matrimoni si assiste alla commedia preparata da Bottom e gli altri, una versione in chiave comica della storia tragica di Piramo e Tisbe. Terminata la commedia, i quattro giovani si ritirano e le fate li benedicono. Vanno tutti via e rimane Puck, per chiedere perdono al pubblico e rivelandogli che tutto è stato solo un bellissimo sogno.

In effetti, tutta l’opera sembra un sogno, una favola dai personaggi fantastici, come le fate, gli spiriti del bosco. Poi, tutti gli inconvenienti, pure surreali e incomprensibili, si risolvono con la magia. L’amore è una tematica centrale dell’opera. Ma sebbene c’è un corrersi e rincorrersi tra gli amanti, si intrecciano pure litigi tra innamorati, imposizioni di matrimonio, incantesimi capovolti, vendette, il dispotismo sia di Egeo che di Oberon.Il mondo è folle e folle è l’amore. In questa grande follia della natura, l’attimo di felicità è breve. A volte, i sogni si trasformano in incubi. Ma alla fine il risveglio è possibile. Su tutto, alla fine, vincerà l’amore, l’amore tornerà alla posizione originaria, dove l’amore è iniziato e vivranno tutti felici e contenti come nelle favole.


 


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