MESSINA
Unime e Oxford riportano alla luce un tempio d’epoca greco-romana
di Redazione
Un
tempio, attribuito da più fonti ad Apollo, è stato riportato alla luce nel
corso di una redditizia campagna di scavi archeologici condotta delle
Università di Messina e di Oxford. I lavori
sono stati effettuati presso il sito della Città greco-romana di Alesa nella
zona di Tusa. La fase operativa degli scavi è durata circa un mese (compreso un
periodo di quasi due settimane necessario alla bonifica dell’area, interessata
da fitta vegetazione). A dirigere le operazioni,
giunte ormai agli sgoccioli, sono stati i proff. Lorenzo Campagna, professore associato
al Dipartimento DiCAM, e Jonathan Prag, docente di Storia Antica dell’Ateneo
inglese, coadiuvati dal prof. Alessio Toscano Raffa, Cnr-Ibam di Catania, in
veste di coordinatore.
Le
strutture del tempio di Apollo, solo parzialmente individuate negli anni cinquanta
del secolo scorso dall’archeologo Gianfilippo Carrettoni, sembrano non essere
le uniche a insistere sulla zona. Pare, infatti, che vi possano essere altri
due templi di minori dimensioni. Per effetto di una concessione, della durata
complessiva di tre anni, questi, come altri reperti, potranno rappresentare lo
sviluppo futuro della collaborazione fra i due Atenei. La campagna
archeologica, difatti, rientra in un progetto
di ampliamento degli scavi in tutta la zona antica, per meglio definire lo
sviluppo planimetrico e monumentale della più importante area sacra della Città.
L’équipe
complessiva degli scavi è stata composta, oltre che dai docenti e ricercatori,
anche da 15 studenti, 10 dell’Università di Oxford e 5 dell’Ateneo peloritano.
Nel corso delle ricerche, c’è stata anche la visita delle scuole locali.
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