RICERCA
Scoperti Batteri “Marziani” sui monti del Nord America
di Redazione
Batteri “marziani”,
capaci di vivere in condizioni estreme e molto simili a quelle presenti nel
sottosuolo del Pianeta Rosso, sono stati identificati in un condotto lavico
della Catena delle Cascate, un sistema montuoso del Nord America caratterizzato
da imponenti vulcani. La scoperta, firmata dai ricercatori della Oregon State University e finanziata
anche dalla Nasa, è stata pubblicata sulla rivista Astrobiology. “Questi microbi
appartengono a uno dei generi di batteri più comuni sulla Terra” – afferma
la ricercatrice Amy Smith –. “Ciò che li
rende unici è la capacità di crescere in condizioni molto simili a quelle
presenti su Marte”.
I batteri sono stati scoperti in un condotto lavico
vicino al cratere di Newberry, nell’Oregon, a 1.500 metri di altitudine, dove
vivono nel ghiaccio, a temperature molto basse e con pochissimo ossigeno a
disposizione. Qui riescono a crescere senza nutrirsi di sostanze organiche, ma
assorbendo energia dall’ossidazione del ferro contenuto nell’olivina, un
minerale di origine vulcanica presente sia sulla Terra che su Marte. All’interno
del condotto lavico sono state rinvenute, anche, alcune rocce che presentano
tracce molto particolari, create, probabilmente, dagli stessi microrganismi.
I
ricercatori sostengono che siano molto simili a quelle rinvenute su un
meteorite proveniente da Marte. “Le
condizioni presenti nel condotto lavico non sono così estreme come quelle
marziane – spiega il ricercatore Martin Fisk – ma il nostro studio dimostra che questi batteri possono sopravvivere in
condizioni molto simili. Sappiamo che l’olivina è presente su Marte e, ora,
sappiamo anche che l’olivina può supportare la vita dei batteri”. “Nel passato, quando su Marte la pressione
atmosferica e la temperatura erano più alte, avrebbero potuto fiorire degli
ecosistemi basati su questo tipo di batteri – aggiunge il collega Radu Popa
– I segni lasciati dai batteri sui
minerali possono, quindi, diventare un utile strumento per capire se c’è stata
vita su Marte”.
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