Sabato 17 dicembre, u.s., è venuto a mancare, all’affetto dei propri
cari e fedeli, monsignor Alfio Inserra nella sua abitazione di Siracusa, in
contrada Terrauzza.
È, con questa lettera, che un suo carissimo amico, Gianni Failla, che l’ha
conosciuto e apprezzato, durante il suo percorso di vita, ci descrive il suo
operato, a ricordo del medesimo.
“Siamo convinti che con te va
via la figura di un uomo che, a pieno titolo, apparteneva alla storia del territorio
siracusano. Tu eri tra quella gente che credeva nel servizio all’umanità. E in
mezzo a questa gente hai vissuto, con entusiasmo, le tue intense giornate. Hai
avuto il coraggio di osare, sfidando, in ogni stagione, i meschini calcoli dei ‘prudenti’
per proprio tornaconto, le resistenze dei benpensanti in pantofole, le sterili
chiusure dei rigidi perbenismi.
Noi tutti abbiamo incontrato un
uomo non comune, un uomo senza età, sempre, ringiovanito e rinvigorito dalle
esperienze e dalla visione alta degli ideali in cui hai creduto.
Lavoratore instancabile
sembravi, quasi, cercare nuovi impegni, nuove responsabilità, sempre, più
complesse. Con le difficoltà ti misuravi, freneticamente, ‘da leone’; sapevi
superare ogni imprevisto ostacolo. Anzi, con coraggio e intelligenza, sapevi
trasformare ogni avversità in opportunità di crescita umana, culturale,
sociale.
Le tue erano scelte per
smuovere acque stagnanti, per coinvolgere. Non conoscevi, certamente, le amare
monotonie delle facili quotidianità. Padre Alfio, sapevi assumere, personalmente,
le responsabilità del tuo sacerdozio, combattendo le battaglie da vero
protagonista.
La tua tensione è stata, sempre,
creativa in ogni campo, scuotendo le mediocrità diffuse che, spesso, incontravi
nei tuoi percorsi umani.
Non avevi, certamente, un temperamento
docile, ma il tuo coraggio di donare modellava ogni umano limite. La tua
generosità contagiava gli uomini liberi e diventava lezione che soccorreva
debolezze e ravvivava impegni. Tenerti il passo era, davvero, difficile per noi
tutti.
Da ragazzino entrasti nel
seminario arcivescovile di Siracusa, lasciando le comodità familiari
francofontesi, per affrontare il rigore di una formazione ecclesiastica che non
concedeva indulgenze. Amasti, sinceramente, il tuo arcivescovo, Ettore
Baranzini, che ti consacrò sacerdote, a ventitré anni, l’otto aprile del 1951
nel tuo paese. Mons. Baranzini apprezzò le tue, non comuni, doti e ti volle a
Roma nell’Università Gregoriana ove, nel 1953, conseguisti la laurea in teologia.
Dopo alcune esperienze
pastorali, vissute in Inghilterra e poi nella curia siracusana, nel dicembre
del 1959 fosti nominato primo parroco della parrocchia di Santa Rita, di nuova
istituzione. Lì hai lavorato, assiduamente, generosamente e coraggiosamente,
per oltre 51 anni, realizzando, splendidamente, opere pastorali, sociali ed educative
di grande rilievo.
Ma sei andato oltre, con la
coraggiosa fondazione del settimanale diocesano ‘Cammino’, da te diretto per
ben ventinove anni, con sacrifici, ma, anche, con ottimi riconoscimenti
giornalistici. Sei stato a lungo vice presidente e consigliere nazionale della ‘Federazione
Italiana Settimanali Cattolici’ (oggi qui presente con l’amico, nonché,
presidente, Francesco Zanotti). Sei stato, anche – per conto dell’Europa –
componente dell’‘Unione Cattolica della Stampa Internazionale’. E hai, sempre,
onorato tutti questi tuoi impegni in maniera straordinaria. “Siamo convinti che con te va
via la figura di un uomo che, a pieno titolo, apparteneva alla storia del territorio
siracusano. Tu eri tra quella gente che credeva nel servizio all’umanità. E in
mezzo a questa gente hai vissuto, con entusiasmo, le tue intense giornate. Hai
avuto il coraggio di osare, sfidando, in ogni stagione, i meschini calcoli dei ‘prudenti’
per proprio tornaconto, le resistenze dei benpensanti in pantofole, le sterili
chiusure dei rigidi perbenismi.
Le tue erano scelte per
smuovere acque stagnanti, per coinvolgere. Non conoscevi, certamente, le amare
monotonie delle facili quotidianità. Padre Alfio, sapevi assumere, personalmente,
le responsabilità del tuo sacerdozio, combattendo le battaglie da vero
protagonista.
Prelato d’onore di Sua Santità
il Pontefice sei stato, sempre, premuroso sacerdote vicino alla gente, accanto
ai problemi veri del popolo. Migliaia di persone ti ricordano, adesso, nella
gratitudine per un’esistenza spesa bene in un territorio difficile, ma
riconoscente.
La gente conserverà il ricordo
di te con l’affetto di sempre, ma col dolore di oggi. In particolare, tutti
ricorderanno i tuoi generosi impegni ecclesiali e civili.
Con te in cielo, noi tutti,
ancora, condivideremo la gioia del tuo servizio alla ‘Chiesa di Dio’ ed
all’Uomo di questa fertile terra di Siracusa.
Ma tu – in qualche modo –
dicci: cosa fai adesso in cielo? Noi t’immaginiamo, sempre, in movimento, in.. cammino,
anche, per tutti noi!”.
Nota biografica di Padre Inserra
Nato a Francofonte, il 4 agosto 1927, dodicenne Alfio Inserra entrò nel
seminario arcivescovile di Siracusa. Fu accolto dall’arcivescovo mons. Ettore
Baranzini che lo consacrò sacerdote, a ventitré anni, l’otto aprile del 1951
nel suo paese natale. A Roma, nella Pontificia Università Gregoriana, nel 1953,
conseguì la laurea in Teologia Dommatica, discutendo una tesi sul battesimo dei
bambini.
Visse alcune iniziali esperienze pastorali in Inghilterra, in alcune
parrocchie siracusane e nella curia siracusana, dove, in particolare, raccolse
testimonianze sulla prodigiosa lacrimazione della Madonna a Siracusa. Fu, pure,
docente di Lettere nel ginnasio
e di Patrologia nel corso teologico del seminario arcivescovile siracusano.
Nel dicembre del 1959, a Siracusa, fu nominato primo parroco della
parrocchia Santa Rita, di nuova istituzione. Lì ha lavorato, assiduamente,
generosamente, coraggiosamente, per oltre 51 anni, realizzando splendide opere
pastorali, sociali, educative di grande rilievo. Tra queste si ricordano in
particolare la ‘Scuola Mediterranea per assistenti sociali’, le scuole
parrocchiali materne, elementari e medie, la ‘Casa serena’ per l’accoglienza
degli anziani e dei forestieri.
Negli anni sessanta fu assistente diocesano della sezione siracusana
dei giuristi cattolici dell’U.G.C.I. e del gruppo del ‘Movimento dei Laureati
Cattolici’ (1959-1964).
Dal 1995 in poi fu consulente ecclesiastico dell’‘Unione Cattolica
Stampa Italiana’ (U.C.S.I.), da lui promossa nella provincia di Siracusa. Fu,
pure, cerimoniere religioso della sezione siracusana dei Cavalieri e delle Dame
del Santo Sepolcro.
Da direttore responsabile mons. Inserra, nel marzo del 1983, fondò il
settimanale diocesano Cammino, da lui,
ininterrottamente, guidato ed animato per ventinove anni.
Negli anni novanta è stato vice presidente e, sino alla sua scomparsa,
consigliere nazionale della ‘Federazione Italiana Settimanali Cattolici’
(F.I.S.C.). Della stessa Federazione in Sicilia è stato delegato regionale dal
1983, per ventinove anni, in rappresentanza dei settimanali diocesani siciliani.
In tale veste ha organizzato e presieduto, in Sicilia, ben venti master
nazionali F.I.S.C. di formazione per giovani giornalisti, redattori e direttori
dei settimanali cattolici italiani. L’ultimo, a fine settembre del 2011, a
Patti e Montagnareale, in provincia di Messina.
Negli anni novanta fu, pure, per sei anni consigliere d’amministrazione
del quotidiano nazionale della CEI, Avvenire.
È stato, anche – per conto dell’Europa – consigliere dell’‘Unione Cattolica
della Stampa Internazionale’ (U.C.I.P.), per due mandati consecutivi, dal 1996
al 1999.
In sessant’anni di sacerdozio, almeno tre volte l’anno, ha realizzato
innumerevoli pellegrinaggi nei cinque continenti del mondo.
Prelato d’onore di Sua Santità il Sommo Pontefice, mons. Alfio Inserra è
stato, pure, canonico onorario della cattedrale polacca di Kielce e promotore
della devozione per la Madonna delle lacrime di Siracusa, specialmente, in
Australia.