MESSINA
“Spazio Francescano”, incontro conclusivo
di Domenica Timpano
Ha
avuto luogo il 15 giugno scorso, presso la Biblioteca Provinciale dei Frati
Minori Cappuccini in Via delle Mura, l’incontro
conclusivo di un percorso che, avviato nel mese di ottobre da “Spazio Francescano”,
ha toccato diverse tematiche molto importanti per quanti vogliono vivere da
veri cristiani. L’evento culturale è
stato moderato da frà Giuseppe Scarvaglieri, OFM Cappuccini di Messina, che ha presentato,
con dovizia di particolari, il tema della serata
e i relatori presenti.Dopo
il saluto di frà Giuseppe, ha preso la parola padre Felice Cangelosi, ministro
provinciale O.F.M. Cappuccini di Messina, che ha posto l’accento sulla perdita
di valori della società in cui viviamo che appare disintegrata, privata di
virtù portanti per carenze strutturali e per una sorta di inezia delle
istituzioni che tendono a remare contro la famiglia. Beni non negoziabili, che il
relativismo imperante tende a svuotare di significato, subiscono una continua rarefazione.
Dopo padre Felice, ha parlato il dott. Giuseppe Trovatello, rappresentante OFS
d’Italia nel Forum delle Associazioni Familiari, ministro Fraternità OFS
Immacolata di Messina, che, nel suo intervento,
ha evidenziato il ruolo della famiglia, della sua importanza in seno alla
società e del ruolo primario che riveste nell’educazione dei figli. Famiglia e scuola,
parimenti attenzionate all’interno di un forum che vuole essere un punto di
riferimento per creare una “alleanza genitori-insegnanti”, fondamentale per
scongiurare che subentrino “agenzie educative” pericolose che possono recare
danno ai giovani. Un esempio per tutti il gioco d’azzardo che incide sull’allontanamento
dei giovani dalla scuola.
Il
dott. Trovatello ha, poi, fatto riferimento alla normativa specifica della “Buona
scuola” e, in particolare, alla legge su “Il Gender” che vorrebbe educare alla
parità e al rispetto delle differenze anche sessuali. Legge che ha diviso la
società per alcuni risvolti che possono creare disorientamento per le possibili
interpretazioni che ne derivano. Il magistrato prof. Antonio Scalisi, consigliere
della Corte Suprema di Cassazione, già docente di Diritto Civile presso l’Università
di Messina, autore di prestigiose pubblicazioni, ha richiamato l’attenzione sul
momento di grande trasformazione della società che stiamo vivendo,
sottolineando la responsabilità dei singoli e il ruolo che i cristiani devono
assumere perché chiamati a essere operatori di questa trasformazione,
protagonisti e non semplici spettatori.
Per
l’emergenza educativa, infatti, si rende necessaria una ripresa di coscienza
della propria identità, un’assunzione di responsabilità da non delegare ad
altri. Occorre chiedersi chi si è veramente e far sì che il nostro agire diventi
una continua provocazione per affermare principi di libertà e
autodeterminazione. Far conoscere con forza i valori in cui si crede, contrastare
con determinazione la cultura della morte, che in modo subdolo s’insinua, deve
essere un imperativo nella vita di chi si professa cristiano. Basilare, in una
fase di “emergenza educativa”, appare il ruolo della famiglia – ha affermato il
prof. Scalisi – dei genitori deputati a educare, a trasmettere principi a
salvaguardia della dignità e della libertà dell’uomo, valore unico che si eleva
su tutti gli altri esseri viventi. Da tutelare con la famiglia sono la vita, il
lavoro e l’ambiente. La vita che appare in crisi per la sua ostentata
negazione, per la cultura della morte, della “buona morte”, per la convinzione,
che si sta facendo strada, che la vita va vissuta solo se non è contaminata
dalla sofferenza, che non valuta la possibilità di accogliere la sofferenza, “lasciando
che si concluda un ciclo vitale”, che rifiuta l’aiuto per sopportare il
disagio.
Non
gode di buona salute neanche l’istituto della famiglia – come già evidenziato –
che dovrebbe rappresentare un’oasi per l’uomo che sente il bisogno di unirsi
nel vincolo indissolubile del matrimonio con una donna, di donare e ricevere
amore. “Oggi l’amore viene deriso” e
con esso “il senso del matrimonio”, ha ribadito il prof. Scalisi. Con molta
leggerezza si arriva alla convivenza, dove non si fa strada il vero senso dell’amore,
e, poi, alla separazione e al divorzio. Si creano situazioni problematiche,
nelle quali i genitori sono corresponsabili, che fanno male a tutti, ai figli
in particolare. Una delle cause della fine del matrimonio risiede – ha
proseguito il prof. Scalisi – nell’affievolimento del sentimento. Affievolimento
determinato, molto spesso, dalla disattenzione verso l’altro, dalla mancanza di
gesti idonei a dimostrare il bene per l’altro, anche con piccoli cenni di
affetto quotidiani, dal non avere vissuto il rapporto “da eterni fidanzati”.
Il
prof. Scalisi, nel suo magistrale intervento,
ha tenuto a sottolineare il valore del matrimonio tra uomo e donna, destinati a
procreare, pur riservando il rispetto e la tutela dei diritti per quanti, oggi,
fanno scelte diverse. Non ultimo, quale bene da salvaguardare, è la libertà che
non può subire limitazioni, ma deve avere, per non scadere nel libertinaggio
dei limiti interni ed esterni. Libertà che si coniuga con etica e responsabilità.
Libertà di fare, libertà dal bisogno, dalle dipendenze, dalla paura, dalla
rete. Libertà per raggiungere obiettivi e ideali, per dare “un senso alla vita”
e raggiungere lo stato di felicità. Padre Scarvaglieri, dopo avere sollecitato
i presenti a un vivace dibattito, a
conclusione dell’evento, ha invitato
a parlare la dott.ssa Maria Teresa De Lorenzo, ministro della Fraternità OFS di
Messina, che ha riportato alla memoria i temi
trattati nel lungo percorso degli incontri
che riprenderanno dopo l’estate.
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