STATI UNITI
La Festa della Repubblica Italiana organizzata dal Ctim e dal Comites di Chicago
di Domenico Interdonato
La Festa della Repubblica Italiana, come ogni anno, è
stata anticipata di qualche giorno e festeggiata domenica 28 maggio a Chicago
negli Stati Uniti d’America. Quattro i momenti importanti, a cominciare
dalla Santa Messa, poi, la parata svoltasi lungo la strada principale di Little
Italy, una mostra e il momento conviviale. La giornata si è
aperta con la Santa Messa celebrata nella Chiesa italiana dedicata alla Madonna
di Pompei, che si trova nella vecchia zona italiana di Chicago e alla quale
hanno partecipato numerose associazioni italiane. Molto sentito il
coinvolgimento della popolazione di origine italiana, infatti, la manifestazione ha
raccolto oltre quattrocento persone. Artefici dell’organizzazione, il
“Ctim” – “Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo” e il “Comites” –
“Comitato degli Italiani all’Estero” della Circoscrizione Consolare di Chicago,
che, con la loro operazione “tricolore”, hanno saputo coinvolgere,
positivamente, tutti. Il corteo-parata, con in testa il console
generale, dott. Giuseppe Finocchiaro (siciliano di origini catanesi), e, a
seguire, le bandiere delle altre associazioni, si è costituito davanti alla
Chiesa di Pompei e, poi, si è diretto, con le bandiere al vento, al “Garibaldi”
Park. Come ci ha confermato Carlo Vaniglia, vice presidente del “Comites”
di Chicago, corrispondente del “Progetto Sicilia nel Mondo” dell’Associazione
“L’Aquilone” Onlus, “Noi, come comunità, siamo forse gli unici a organizzare
una parata per la Festa della Repubblica in una Città straniera. Quest’anno, la
Festa è stata dedicata a Vincenzo Morici, soldato italiano, originario di
Borgetto in provincia di Palermo, mandato a combattere per la Patria in Russia,
durante la Seconda Guerra Mondale, e non tornato più a casa. La famiglia non ha
avuto mai notizie, però, dopo tanti anni e tante ricerche, il pronipote,
tenente Pier Franco Scaglione, è riuscito a scoprire, nell’archivio militare,
che l’antenato era caduto in Russia, nel 1942. La cerimonia è stata molto
commovente, anche il console Finocchiaro si è commosso nel consegnare, assieme
a me, un diploma alla signora Rosa, figlia del caduto che non ha conosciuto mai
il padre. Conclusa la cerimonia ufficiale, i presenti hanno partecipato a un
rinfresco accompagnato da buona musica e, poi in conclusione, hanno visitato
una mostra di auto italiane d’epoca”. Prima foto, da sinistra: Giovanni Geusa,
Giuseppe Finocchiaro e signora, Carlo Vaniglia, Pietro Lorenzini, e Roberto
Vinci.
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