MESSINA
“Paesaggi mediterranei’’ è il tema della Mostra di Togo
di Mimma Cucinotta
Il
noto artista messinese, in una magia di luci e colori, ha presentato il 6
giugno al Teatro “Vittorio Emanuele” di Messina, venti opere, che resteranno in
esposizione fino all’8 luglio. Il catalogo è stato curato da Patrizia Danzè. Pur
nascendo a Milano nel 1937, Togo, al secolo Enzo Migneco, ha origini messinesi,
ed è nella Città dello Stretto a trascorrere la sua adolescenza, e maturare la
passione per l’arte, che respira fin dall’infanzia e che ha attraversato le
generazioni della sua famiglia, passando dalla poesia dialettale del nonno,
Vincenzo Migneco, alla sapienza artistica dello zio, il famoso pittore Giuseppe
Migneco.
Già
a 18 anni dipinge in modo professionale e, alla fine degli anni ’50, partecipa
a eventi artistici e tiene a Messina
la sua prima personale adottando, nel ’61, lo pseudonimo di Togo. Nel ’62,
attratto dai movimenti culturali europei ritorna a Milano, dove nel quartiere
di Brera avvia uno studio d’arte e inizia a frequentare artisti di fama
internazionale come Fausto Pirandello e Guttuso. Nel 1967, la sua prima mostra importante alla Galleria di Milano,
presentata da Raffaele De Grada. Seguono, poi, le esposizioni alle Gallerie “Diarcon”
e “Annunciata”, dirette da Pasquale Giorgio e Paolo Volponi. Qualche anno più
tardi, si dedicherà all’incisione e nelle Sale di Palazzo Sormani, nel 1980,
allestirà una rilevante mostra. Poi,
fino ad arrivare ai giorni nostri, partecipa a numerose mostre di pittura e d’incisione in giro per il mondo: Mosca,
Leningrado, New York e tante altre hanno contraddistinto la carriera di Togo.
Dominante
e comune, nella vita di Togo Pittore e di Enzo Migneco Uomo, il forte senso di mediterraneità
che emerge dall’esplosione straripante dei colori delle sue opere e dall’irresistibile
attrazione per i profumi di Sicilia, del sole e del mare di Briga marina,
diventata rifugio dell’artista anche per la passione della pesca subacquea
durante le vacanze estive, in riva allo Stretto della costa jonica messinese,
in cui la fusione di blu, arancio, verde e giallo viene trasferita dal pitttore,
con intensità e variazioni di toni, nella rappresentazione pittorica della
trasparenza dell’acqua del mare fluttuante contro gli scogli, della solarità
dell’aria che inonda di luce il paesaggio mediterraneo, disegnato da
ondeggianti palme e verdi arbusti.
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