MESSINA
Nota del sindacato I.S.A. sul servizio di assistenza domiciliare
di Redazione
La
segreteria provinciale del sindacato I.S.A. Messina contesta il comunicato stampa inerente alla
Compartecipazione del servizio d’assistenza domiciliare ai portatori di
handicap emanato dal dirigente del dipartimento politiche sociali, dott.
Zaccone. Dopo aver disaminato con estrema attenzione il predetto documento,
rispondiamo senza polemica alcuna, ma secondo certificazione prodotta da: Gazzetta
Ufficiale della Regione Siciliana del 3 marzo 2017, che prevede un fondo per le
disabilità e all’articolo 6 comma 1 specifica: “LE CITTÀ METROPOLITANE E I
LIBERI CONSORZI COMUNALI POSSONO INCREMENTARE I LIVELLI D’ASSISTENZA ANCHE CON
FONDI PROPRI”, di contro, a noi sembra che tali livelli, grazie alla richiesta
di compartecipazione secondo la legge D’Aquino, questa Città metropolitana li
stia decimando, inoltre, le sentenze dei T.A.R. di Catania, della Regione
Marche e della Regione Lombardia decretano che la richiesta dell’ISEE ordinario
debba tener conto, solo ed esclusivamente, della condizione economica del
soggetto richiedente il servizio d’assistenza igienico sanitaria come cita il
Consiglio di Stato del 26/05/2016.
Pertanto,
i segretari De Maria e Andronaco insieme ai lavoratori chiedono a codesto
Dipartimento di rivedere la propria posizione in merito a tutta questa faccenda
per la quale gli utenti stanno vivendo un incubo senza precedenti, soprattutto
per la richiesta delle somme retroattive e per le nuove quote da versare alla
tesoreria comunale. Questo sindacato comprende bene la situazione di criticità
economica in cui versa il Comune e si aspettava un atteggiamento diverso da
adottare nei confronti di questa tematica, perché la compartecipazione dell’utenza
è lecita nella misura in cui le somme da corrispondere fossero state più basse
e allargate a tutti, in modo tale da garantire con efficienza un servizio che,
a conti fatti, non graverebbe sul bilancio comunale in nessun modo.
Invece,
oggi l’utenza che fino a ieri era disinformata e usufruiva, a titolo gratuito,
del servizio, si vede recapitare a domicilio delle raccomandate a firma del
dirigente, nelle quali si chiedono somme retroattive, particolarmente, esose
con la dicitura che a mancato pagamento adiranno a vie legali, si è rivolta ad
Associazioni che hanno consigliato loro di fare un ricalcolo come consentito
dalla legge del singolo richiedente e produrranno al dipartimento tale
documento! In previsione del prossimo e imminente affidamento della gara d’appalto
del Servizio di Assistenza Domiciliare ai portatori di handicap auspichiamo che
sia fatta chiarezza e, soprattutto, che non ci siano amare sorprese ai danni di
utenza e lavoratori.
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