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 martedì 30 maggio 2017

MESSINA

Nota del sindacato I.S.A. sul servizio di assistenza domiciliare

di Redazione


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La segreteria provinciale del sindacato I.S.A. Messina contesta il comunicato stampa inerente alla Compartecipazione del servizio d’assistenza domiciliare ai portatori di handicap emanato dal dirigente del dipartimento politiche sociali, dott. Zaccone. Dopo aver disaminato con estrema attenzione il predetto documento, rispondiamo senza polemica alcuna, ma secondo certificazione prodotta da: Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 3 marzo 2017, che prevede un fondo per le disabilità e all’articolo 6 comma 1 specifica: “LE CITTÀ METROPOLITANE E I LIBERI CONSORZI COMUNALI POSSONO INCREMENTARE I LIVELLI D’ASSISTENZA ANCHE CON FONDI PROPRI”, di contro, a noi sembra che tali livelli, grazie alla richiesta di compartecipazione secondo la legge D’Aquino, questa Città metropolitana li stia decimando, inoltre, le sentenze dei T.A.R. di Catania, della Regione Marche e della Regione Lombardia decretano che la richiesta dell’ISEE ordinario debba tener conto, solo ed esclusivamente, della condizione economica del soggetto richiedente il servizio d’assistenza igienico sanitaria come cita il Consiglio di Stato del 26/05/2016.

Pertanto, i segretari De Maria e Andronaco insieme ai lavoratori chiedono a codesto Dipartimento di rivedere la propria posizione in merito a tutta questa faccenda per la quale gli utenti stanno vivendo un incubo senza precedenti, soprattutto per la richiesta delle somme retroattive e per le nuove quote da versare alla tesoreria comunale. Questo sindacato comprende bene la situazione di criticità economica in cui versa il Comune e si aspettava un atteggiamento diverso da adottare nei confronti di questa tematica, perché la compartecipazione dell’utenza è lecita nella misura in cui le somme da corrispondere fossero state più basse e allargate a tutti, in modo tale da garantire con efficienza un servizio che, a conti fatti, non graverebbe sul bilancio comunale in nessun modo.

Invece, oggi l’utenza che fino a ieri era disinformata e usufruiva, a titolo gratuito, del servizio, si vede recapitare a domicilio delle raccomandate a firma del dirigente, nelle quali si chiedono somme retroattive, particolarmente, esose con la dicitura che a mancato pagamento adiranno a vie legali, si è rivolta ad Associazioni che hanno consigliato loro di fare un ricalcolo come consentito dalla legge del singolo richiedente e produrranno al dipartimento tale documento! In previsione del prossimo e imminente affidamento della gara d’appalto del Servizio di Assistenza Domiciliare ai portatori di handicap auspichiamo che sia fatta chiarezza e, soprattutto, che non ci siano amare sorprese ai danni di utenza e lavoratori.


 


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