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 mercoledì 17 maggio 2017

MESSINA

Comunicato compartecipazione: “I lavoratori dei servizi sociali e la Sindrome di Stoccolma”

di Redazione


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L’ennesima bastonata arriva proprio da chi, dall’inizio del mandato, si è professata tutrice amorevole delle fasce svantaggiate, mi riferisco all’assessore alle politiche sociali Nina Santisi e al suo team dirigenziale, ecco perché si cita la Sindrome di Stoccolma, per chi non lo sapesse si tratta di una patologia psicologica di tipo affettivo che crea dipendenza e si manifesta con violenze fisiche o verbali perpetrate ai danni di chi in realtà dovrebbe amare (mogli, mariti, figli, madri...), insomma, questo modus operandi crea una sorta di solidarietà tra la vittima e il carnefice, quello che succede tra le oscure mura di questa realtà cittadina, ma che nessuno ha il coraggio di denunciare! Oggi, i disabili e, di riflesso, i lavoratori hanno deciso di dire BASTA a questa mattanza e si rivolgono ad associazioni, legali, privati e a tutti gli enti disposti a rispondere a questo grido d’aiuto disperato!

Il sindacato I.S.A. che, oltre a tutelare la posizione dei lavoratori si dedica anche alle famiglie, denuncia con forza il sistema delle compartecipazioni, diffida l’assessore e il Dipartimento alle politiche sociali con documentazione già sul tavolo dei nostri legali, chiede il pagamento delle fatture arretrate agli operatori contestando, altresì, la delibera di giunta propinata qualche giorno fa dalla quale non si evince alcun cambiamento nell’erogazione dei pagamenti e stiamo disponendo, a breve, un tavolo prefettizio nel quale esporremo con certificazioni alla mano tutte le violenze subite in questi 25 anni di precariato.

I segretari provinciali De Maria e Andronaco additano quest’amministrazione più delle altre, perché sulle fasce deboli avevano fondato la loro campagna elettorale e proprio verso i più bisognosi stanno affilando le loro lame “non tolleriamo più questa modalità per nulla trasparente”, a fronte di questo la dott.ssa Santisi ha, frequentemente, palesato di aver studiato i bandi di gara con le organizzazioni sindacali confederali e, a onor del vero, il lavoro di collaborazione ha prodotto un risultato proficuo: copia e incolla con quelli precedenti con l’aggiunta di una richiesta di compartecipazione dell’utenza alquanto esosa che si avvale di un decreto regionale del 2003 redatto dall’on. D’Aquino e sospeso qualche mese dopo. Ma di cosa stiamo parlando? Sempre in ambito di trasparenza che senso aveva presentare i suddetti bandi in conferenza stampa a porte chiuse? Come si possono coprire 18 mesi di servizio con solo 14 milioni di euro se negli anni precedenti per gestire 12 mesi ne servivano 18? Tutti enigmi irrisolti.

Perdipiù, la richiesta del nuovo Isee, per il quale anche il Consiglio di Stato è intervenuto a favore dei portatori di handicap con la legge 26 maggio 2016 chiedendo solo la rendicontazione reddituale del solo soggetto malato! Ora, qualcuno deve pagare per tutto questo, ma di certo non saranno i lavoratori, non questa volta! Quante denunce sulle irregolarità delle cooperative per le quali a quanto pare c’è un attaccamento viscerale?

A questi quesiti, rimasti fino ad oggi senza risposte e che hanno ridotto alla povertà gli operatori e alla disperazione l’utenza, è giusto mettere un punto e questo sindacato che pone in essere la tutela dei lavoratori e delle famiglie in difficoltà è pronto a spendersi, totalmente e a ogni costo, al fine di fare emergere la verità.

I.S.A. – Segreteria Provinciale Messina


 


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