L’ennesima
bastonata arriva proprio da chi, dall’inizio del mandato, si è professata tutrice
amorevole delle fasce svantaggiate, mi riferisco all’assessore alle politiche
sociali Nina Santisi e al suo team dirigenziale, ecco perché si cita la
Sindrome di Stoccolma, per chi non lo sapesse si tratta di una patologia
psicologica di tipo affettivo che crea dipendenza e si manifesta con violenze
fisiche o verbali perpetrate ai danni di chi in realtà dovrebbe amare (mogli, mariti,
figli, madri...), insomma, questo modus
operandi crea una sorta di solidarietà tra la vittima e il carnefice,
quello che succede tra le oscure mura di questa realtà cittadina, ma che
nessuno ha il coraggio di denunciare! Oggi, i disabili e, di riflesso, i
lavoratori hanno deciso di dire BASTA a questa mattanza e si rivolgono ad
associazioni, legali, privati e a tutti gli enti disposti a rispondere a questo
grido d’aiuto disperato!
Il
sindacato I.S.A. che, oltre a tutelare la posizione dei lavoratori si dedica
anche alle famiglie, denuncia con forza il sistema delle compartecipazioni,
diffida l’assessore e il Dipartimento alle politiche sociali con documentazione
già sul tavolo dei nostri legali, chiede il pagamento delle fatture arretrate
agli operatori contestando, altresì, la delibera di giunta propinata qualche
giorno fa dalla quale non si evince alcun cambiamento nell’erogazione dei
pagamenti e stiamo disponendo, a breve, un tavolo prefettizio nel quale
esporremo con certificazioni alla mano tutte le violenze subite in questi 25
anni di precariato.
I
segretari provinciali De Maria e Andronaco additano quest’amministrazione più
delle altre, perché sulle fasce deboli avevano fondato la loro campagna
elettorale e proprio verso i più bisognosi stanno affilando le loro lame “non
tolleriamo più questa modalità per nulla trasparente”, a fronte di questo la
dott.ssa Santisi ha, frequentemente, palesato di aver studiato i bandi di gara
con le organizzazioni sindacali confederali e, a onor del vero, il lavoro di
collaborazione ha prodotto un risultato proficuo: copia e incolla con quelli
precedenti con l’aggiunta di una richiesta di compartecipazione dell’utenza
alquanto esosa che si avvale di un decreto regionale del 2003 redatto dall’on. D’Aquino
e sospeso qualche mese dopo. Ma di cosa stiamo parlando? Sempre in ambito di
trasparenza che senso aveva presentare i suddetti bandi in conferenza stampa a
porte chiuse? Come si possono coprire 18 mesi di servizio con solo 14 milioni
di euro se negli anni precedenti per gestire 12 mesi ne servivano 18? Tutti
enigmi irrisolti.
Perdipiù,
la richiesta del nuovo Isee, per il quale anche il Consiglio di Stato è
intervenuto a favore dei portatori di handicap con la legge 26 maggio 2016
chiedendo solo la rendicontazione reddituale del solo soggetto malato! Ora,
qualcuno deve pagare per tutto questo, ma di certo non saranno i lavoratori,
non questa volta! Quante denunce sulle irregolarità delle cooperative per le quali
a quanto pare c’è un attaccamento viscerale?
A
questi quesiti, rimasti fino ad oggi senza risposte e che hanno ridotto alla
povertà gli operatori e alla disperazione l’utenza, è giusto mettere un punto e
questo sindacato che pone in essere la tutela dei lavoratori e delle famiglie
in difficoltà è pronto a spendersi, totalmente e a ogni costo, al fine di fare
emergere la verità.
I.S.A. – Segreteria
Provinciale Messina