Anche
quest’anno, durante la Settimana Santa,
mercoledì 12 e venerdi 14 aprile, si svolgerà a Castroreale la tradizionale processione del “Cristo Lungo”, unica al mondo nel suo genere. Ecco un motivo per
visitare Castroreale, il balcone sulle Isole Eolie tra i vulcani Etna e
Stromboli. Castroreale, Città d’arte e uno dei Borghi più belli d’Italia, oltre
alle bellezze paesaggistiche offre al visitatore momenti di spiritualità
intensi e particolari che lo riportano a un lontano passato. La processione “du Cristu Longu” fu
istituita nel XVII secolo per ricordare il momento tragico della morte di
Cristo durante la Settimana Santa. L’evento è riproposto anche il 23 e il 25 agosto
per ricordare la miracolosa liberazione della Città di Castroreale dal colera
del 1854.
Il
simulacro del Santissimo Crocefisso, realizzato in cartapesta, è opera di un
anonimo plastificatore siciliano del XVII secolo ed è custodito e venerato
nella Chiesa di Sant’Agata situata nel centro storico del Paese. Il Crocifisso,
collocato su di un palo ligneo di cipresso lungo 13 metri e assicurato mediante
un pesante canapo alla vara, anch’essa lignea di oltre 3 quintali di peso, è
inalberato attraverso un complicato meccanismo di pertiche. La vara, nel suo
complesso, pesa circa 700,00 kg ed è portata a spalla da 16 uomini. A manovrare
le forcine delle pertiche, sono degli esperti “maestri di forcina” che
permettono al simulacro di ben muoversi in equilibrio tra le strette strade
dell’antico Paese. Secondo un’antica tradizione, i portatori erano quasi tutti
contadini, i forcinari artigiani del legno o assimilati.
Giorno
12 aprile, mercoledì santo, il fercolo sarà portato in processione per le
anguste e strette vie del centro storico fino all’interno della Chiesa Madre,
dove rimane esposto alla venerazione dei fedeli fino al termine della Santa
Messa, per rientrare nel tardo pomeriggio nella chiesa di Sant’Agata.
Venerdì
14 aprile, venerdì santo, la processione si ripete con alcune varianti: il
Crocefisso non entra nella Chiesa Madre. Giunto in Piazza Duomo, dopo una breve
sosta, accompagnato dalle cinque antiche Varette lignee del ‘600, farà rientro
nella Chiesa di Sant’Agata.
L’emozione
è generale, tant’è che a differenza di altre feste religiose, questa si svolge
in un religioso silenzio, si sente la necessità di un breve momento di
raccoglimento, di un breve esame di coscienza che suggeriscono quel sentimento
di amore universale che dovrebbe accomunare gli uomini nel corso della loro
esistenza terrena. Qualche lacrima scende sul viso di qualcuno: nelle lacrime c’è
un mondo, ogni lacrima è unica come unica è la Processione du Signuri Longu, attimi di una comunità.