PINEROLO
Visita del presidente Grasso al Museo Storico dell’Arma di Cavalleria
di Redazione
Il
presidente del Senato, sen. Pietro Grasso, al termine della Commemorazione dell’Eccidio del 3 aprile
1944, che si è tenuto a Cumiana, ha visitato oggi il Museo Storico dell’Arma
di Cavalleria di Pinerolo, accompagnato dal colonnello Fulvio Marangoni, comandante
del CME (Comando Militare Esercito) Piemonte; - dal tenente colonnello Paolo
Caratori, direttore del Museo di Cavalleria; - e dalla Senatrice Magda Zanoni. Il
presidente Grasso, nel ricordare l’importanza della Cavalleria nell’unità d’Italia,
ha auspicato che il museo possa consolidare e tramandare le tradizioni e i
sentimenti di coloro che di questa unità sono stati protagonisti.
Il
Museo ha sede nell’antica Caserma “Principe Amedeo” che ha ospitato per circa un
secolo, fino all’8 settembre del ‘43, la Scuola di Cavalleria e nella quale
sono transitati tutti gli ufficiali, sottufficiali e specialisti dell’Arma che
hanno servito in tutti i conflitti, a partire dalle Guerre per l’Indipendenza
fino alla II Guerra Mondiale. All’interno dello storico edificio, dove a
partire dai primi del ‘900 ad opera del Capitano Federigo Caprilli è stato
esportato in tutto il mondo il moderno metodo di montare a cavallo, sono
presenti numerose collezioni che descrivono la storia della Cavalleria Sabauda
e Italiana dal ‘700 ai giorni nostri.
Il
Museo, inserito nel circuito “Abbonamento Musei Torino Piemonte”, oltre alle normali
aperture ospita e organizza eventi, conferenze e mostre. Recentemente, è entrato a far parte dell’accordo tra
Ministero della Difesa e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo per la valorizzazione e la promozione del patrimonio museale militare
italiano. Tutto ciò lo rende uno tra i più ricchi Musei Militari a livello europeo.
Il patrimonio dei Musei militari italiani costituisce una preziosa raccolta di
testimonianze dell’impegno e del valore di molte generazioni che hanno contribuito,
fino all’estremo sacrificio, alla nascita della Nazione italiana e alla sua
crescita sociale, culturale e democratica.
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