MESSINA
Piani, programmi e bilanci: Il percorso di “CittadinanzAttiva” con Luca Eller Vainicher
di Domenico Interdonato
L’ex
assessore al bilancio è ora coordinatore provinciale dei “Procuratori dei
cittadini”, all’interno del movimento civico. “CittadinanzAttiva” ritiene si
debbano seguire quattro fasi di realizzazione. Un “Documento Unico di
Programmazione, Bilancio Territoriale e Piano Strategico”, insieme al
coordinatore provinciale dei “Procuratori dei Cittadini”, Luca Eller Vainicher.
È l’obiettivo che si pone “CittadinanzAttiva”, la stesura di una macro
rendicontazione territoriale 2015-2016 in ottica di governo di rete, ovvero,
preparare un macro bilancio consolidato territoriale provinciale.
Il
movimento vuole andare oltre la limitativa “pubblica amministrazione” per
individuare i principali soggetti produttori ed erogatori di servizi che
rispondono ai bisogni pubblici locali. Infatti, non esiste un unico soggetto,
ma una molteplicità di organizzazioni di vario tipo (pubbliche, private o
miste) che intervengono, a vario titolo, per soddisfare le esigenze e la
domanda della comunità locale. Ne deriva che, oltre alla dimensione interna
alla classica P.A., nasce l’interesse dei cittadini per questa dimensione “esterna”
della P.A. o, comunque, “mista” che può anche definirsi “new public governance”.
Con tale espressione, si vuole enfatizzare una delle prerogative delle
amministrazioni pubbliche, ovvero quella di non essere sole ed esclusive, bensì
di far parte di una rete di enti ed aziende (pubbliche, private o miste) che,
nell’insieme, realizzano politiche pubbliche con il fine di soddisfare il bene
comune. “CittadinanzAttiva” ritiene si debbano seguire quattro fasi di
realizzazione: 1) Individuare il
perimetro e raccogliere i principali bilanci pubblici, privati o misti
(ovviamente, in forma riepilogativa per le unità produttive micro o molto
piccole) del territorio messinese e, in un secondo tempo, di quello dell’area
dello Stretto, per aggregare, minimamente, i dati e sortirne alcune
informazioni di insieme, per quanto macro e semplificate; 2) Avendo, così, costruito un minimo database e un abbozzo di
consolidato territoriale, cercare di comprendere le tendenze di carattere
socio-economico (se non altro ancora) in atto; 3) Da quanto sopra, trarre alcuni spunti di riflessione e di
elaborazione per ipotizzare o formulare taluni orientamenti di fondo da
imprimere alle politiche pubbliche del messinese, tra cui il Documento Unico di
Programmazione, tese a sostenere, appoggiare o spingere alcuni obiettivi
condivisibili e comuni nella stesura dei singoli bilanci di previsione, e
relativa programmazione, di ciascuna entità interessata, in particolare, di
quelle pubbliche; ciò, ovviamente, in un quadro sinergico per lo sviluppo, la
crescita e il lavoro a Messina e nello Stretto. 4) Eventualmente, entrare nell’ottica di una prospettiva e di una
visione per la Messina del futuro, attraverso un processo partecipato e in
comune, di aggiornamento del Piano strategico in essere, aperto alla Città.
In
sostanza, sebbene ogni ente o società, pubblica o privata, abbia la propria
peculiarità, autonomia e soggettività giuridica, il quadro d’insieme così
costruito dovrebbe aiutare l’incontro, il dialogo, il dibattito, la
consapevolezza, le scelte e, motivatamente, mettere un minimo a sistema la
sostanza dei diversi bilanci e le relative finalità programmatiche in un’ottica
di collaborativa governance pubblica e di partenariato pubblico/privato o
privato/pubblico. Ciò dovrebbe indurre ad approvare, con la partecipazione se
non col consenso, politiche pubbliche interventiste di investimento e di
sviluppo economico che massimizzino l’impatto sul territorio per il lavoro e le
imprese. Tali politiche consapevoli e attive potrebbero diventare punto di
riferimento e orientamento, attraverso una cabina di regia civico-sociale non
solo interna al Comune di Messina o agli altri principali Comuni (Giunta
municipale e/o Consiglio comunale) e Città metropolitana. Ciò per meglio
indirizzare, rispetto ad ora, le ingenti risorse finanziarie stanziate dal Governo
nazionale e da quello regionale anche nel corso del 2016 (o altre ancora che
arriveranno). Così, da stimolare e far attivare anche investimenti da fuori del
nostro territorio, nonché smobilizzare i capitali umani e finanziari presenti
nel messinese.
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