MESSINA
Riscoprire la storia della Città attraverso quella della Chiesa Valdese
di Redazione
Riscoprire
la storia della Città attraverso quella della Chiesa Valdese di Messina, senza
dimenticare l’emanazione delle Lettere Patenti del Regno di Sardegna, che, nel
1848, garantirono i diritti civili a tutti i sudditi sabaudi, compresi quindi i
valdesi e gli ebrei. Questi i temi
del doppio appuntamento dei giorni
scorsi organizzato dalla Chiesa Valdese di Messina, nell’ambito dei festeggiamenti del 500° Anniversario della Riforma protestante. Grazie alla prof.ssa
Michela D’Angelo, i presenti hanno avuto l’opportunità di ripercorrere la
storia della chiesa protestante a Messina, partendo dagli insediamenti stranieri
alla fine del Settecento e ponendo particolare attenzione al periodo compreso
tra il 1861 (quando arrivò in Città il primo pastore valdese) e il terremoto
del 1908.
Raccontando,
quindi, la storia delle famiglie straniere più importanti come i Sanderson, i
Grill e i Ruegg, solo per citarne alcune, la prof.ssa D’Angelo ha raccontato
anche una parte della storia della Città, quando l’industria e il commercio
erano fiorenti e nulla lasciava prevedere il declino del XX e del XXI secolo.
La presenza valdese, in Sicilia, iniziò nel 1861 con l’arrivo nell’Isola del
pastore Giorgio Appia, che aveva studiato teologia a Bonn, Halle e Ginevra. A
Messina, la sua predicazione raccolse subito una piccola comunità, destinata
ben presto a crescere, così da richiedere, già nel 1868, l’invio di un pastore
stabile e, nel 1872, l’acquisto e la trasformazione in tempio valdese di una
vecchia chiesa cattolica, prima adibita a magazzino. Il numero dei fedeli
aumentò rapidamente, ma il decennio 1869-1879 fu il periodo migliore della
comunità che arrivò a contare oltre 300 fedeli, un numero raggiunto da poche
altre Chiese Valdesi in Italia.
L’unico
vero problema era la mancanza di un locale adatto e, il 22 febbraio 1872, fu
inaugurata la prima chiesa valdese di Messina. Il clero locale non gradì l’apertura
di un tempio protestante proprio di fronte a una chiesa cattolica e questo
generò dei disordini. Episodi del genere non rimasero isolati e altri gesti di
fanatismo e intolleranza religiosa si ripeterono nel marzo del 1875 durante la
processione di San Giuseppe, durante la quale 200 fedeli cattolici, gridando e
insultando i passanti, li obbligarono a scoprirsi il capo, aggredendoli
verbalmente e apostrofandoli come frammassoni e protestanti. In ogni caso, si
trattò di fatti occasionali e le attività proseguirono tranquillamente. Il
terremoto del 1908 travolse anche la comunità valdese. Durante il sisma
morirono i due terzi dei membri di chiesa e il pastore Chauvie, ricordato,
soprattutto, per l’impronta sociale del suo ministero.
L’altro
appuntamento è stato organizzato la
sera del 16 febbraio, per ricordare l’emanazione delle Lettere Patenti, firmate
da Carlo Alberto di Savoia ed entrate in vigore il 17 febbraio 1848, grazie
alle quali i valdesi ottennero le libertà civili. La sera prima, la notizia fu
trasmessa da Torino alle valli piemontesi grazie a dei fuochi che via via si
accendevano per diffonderla. Da allora, il 16 febbraio di ogni anno, i membri
della Chiesa Valdese ricordano in tutto il mondo quel primo passo importante
verso la libertà. La comunità di Messina ha celebrato questo anniversario, così importante, con un
falò simbolico e un momento di preghiera curato dal pastore Rosario Confessore.
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