L’idea
Aeroporto è stata come un seme piantato e coltivato per sei lunghi anni, che
adesso sta germogliando e non è una piccola pianta di the indiano, ma è un’idea
valida che come ama dire il presidente del Comitato per l’Aeroporto di Messina,
prof. Angelo Sindoni: “Cammina con i propri piedi”. Il momento è arrivato
mancano pochi giorni alla firma del protocollo d’intesa ed è giusto iniziare a
fare chiarezza e sciogliere qualche dubbio relativa al progetto, per questo motivo abbiamo chiesto un’intervista all’ing.
Mahesh Panchavaktra, chairman dell’omonima holding indiana con sede nella
ipertecnologica Gurgoan, Città con 9 milioni di abitanti, molto vicina a Nuova
Delhi.
Sir. benvenuto a Messina.
La sua holding ha deciso di investire nell’area tirrenica del messinese in un
progetto complesso. Ci vuole spiegare?
“Certamente, l’area scelta presenta delle
caratteristiche logistiche uniche, come la presenza di zona industriale ampia, idonea
alla logistica e da rivitalizzare, la vicinanza del porto di Milazzo, dell’autostrada
e della ferrovia a doppio binario che, sommata al nuovo aeroporto la rendono il
cuore del mondo”.
Lei definisce la Sicilia
il cuore del mondo, perché?
“Perché la Sicilia si trova a metà strada tra
Nuova Delhi e New York e da qui si può raggiungere con facilità l’Europa e l’Africa
del Nord”.
Lei vuole investire
creando un grande Hub logistico sul modello Dubai?
“Sì, noi porteremo merci dall’India e dall’Asia,
che qui saranno immagazzinate e spacchettate per poi essere spedite in Europa
ed Africa riducendo, considerevolmente, i costi e i tempi di trasporto. Creeremo
la prima e unica cittadella aeroportuale siciliana che, seppur rimanendo
principalmente infrastruttura di trasporto al servizio dei messinesi e del
turismo, sarà anche efficacemente integrata con le circostanti aree industriali
opportunamente bonificate e riordinate urbanisticamente, andando così a
costituire un importante polo logistico avanzato ‘Supply Chain Management’ a
basso impatto ambientale”.
Il progetto prevede anche
la cura dell’aspetto turistico?
“Certamente, anche questo sarà un importante
punto di forza del nostro progetto, viste le enormi bellezze paesaggistiche
naturali e culturali della Sicilia, che faremo conoscere alla borghesia indiana
e asiatica, utilizzando inizialmente voli charter”.
Lei ha dichiarato che l’aeroporto
e le aree industriali saranno energeticamente autonome. Perchè?
“Perché la mia azienda è leader nella produzione
di pannelli solari e nell’illuminazione a Led, quindi utilizzeremo i nostri
prodotti e l’energia accumulata in esubero e la metteremo a disposizione delle
comunità vicine alle nostre aree industriali”.
Lei ha dichiarato che
vuole aiutare l’economia siciliana. Come pensa di farlo?
“Nel mio breve tour fatto in Sicilia, ho
avuto modo di apprezzare le vostre eccellenze e, in particolare, i prodotti
dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, che sono di qualità
eccellente e noi siamo interessati ad assorbire in media il 70% della
produzione, che porteremo in India con gli aerei cargo di ritorno”.
La sua azienda quanto
prevede di investire in questo progetto?
“Circa un miliardo in tre anni”.
Il presidente Crocetta ha
creduto nel progetto e lo sta aiutando a realizzarlo assieme ai vari assessorati,
a tutta la Deputazione nazionale, regionale, ai sindaci, ai sindacati e alle associazioni
di categoria che, con varie dichiarazioni, si sono dimostrati favorevoli. Cosa
vuol dire a loro?
“Li ringrazio, abbiamo intrapreso un dialogo
e fissato delle tappe che porteranno, a metà febbraio, alla firma del
protocollo d’intesa, a seguire entro 180 giorni presenteremo il progetto.
Inoltre, devo ringraziare il Comitato per l’Aeroporto, perché sono stati loro
per primi a credere nel progetto e a supportarmi nelle attività iniziali”.
Grazie Sir e a presto.