MESSINA
“SPRAR e dintorni” – la Città di Messina “mette in comune” le esperienze
di Redazione
Sabato
14, dalle ore 09.00 alle ore 13.00, al PalaCultura, sala primo piano,
anticipando di un giorno la Giornata
mondiale del migrante e del rifugiato, l’assessorato comunale alle
Politiche Sociali ha organizzato un incontro
con tutte le realtà dell’area metropolitana di Messina che gestiscono progetti di accoglienza all’interno del
Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Il convegno, aperto a tutta la Città, vuole
offrire un focus sulla rete degli enti locali che realizzano progetti di accoglienza integrata con il
supporto delle realtà del terzo settore, attraverso interventi che superando la sola offerta di vitto e alloggi,
garantiscono in modo complementare anche misure d’informazione,
accompagnamento, assistenza e orientamento e la costruzione di percorsi
individuali d’inserimento socio-economico. All’incontro, dopo l’introduzione
dei lavori da parte dell’assessore alle Politiche Sociali, Nina Santisi, ed i
saluti del sindaco, Renato Accorinti, interverranno la dottoressa Maria Elena
Calabrese, del Servizio Centrale – “ANCI”, tutor e riferimento per i comuni
della regione Sicilia, ed i responsabili e gli operatori delle strutture non
solo della Città, ma presenti sul territorio metropolitano, Milazzo,
Barcellona, Rodì Milici, Montalbano, Capo D’Orlando, Castroreale. “La giornata – ha evidenziato l’assessore
Santisi – intende raccontare il sistema
SPRAR come ‘best practice’ nel panorama europeo e promuovere anche un focus
nell’accoglienza di migranti vulnerabili, per cui, recentemente, la Città ha
visto accreditarsi 71 posti. Tale iniziativa è anche l’occasione per costruire
un network tra le diverse strutture con un coordinamento cittadino della Città
metropolitana. I progetti territoriali dello SPRAR sono caratterizzati da un
protagonismo attivo, ideati e attuati a livello locale con la diretta
partecipazione degli attori presenti sul territorio, per rafforzare – ha
concluso l’assessore – una cultura dell’accoglienza
e favorire la continuità dei percorsi d’inserimento socio-economico dei
beneficiari”.
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