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Ennesimo interramento del porto di Tremestieri
di Redazione
“Dopo diversi anni in cui la vicenda del
porto artificiale di Tremestieri è andata avanti, diventando, per scelte
incomprensibili anche dal punto di vista tecnico, una vera e propria macchina
mangiasoldi fondata sulla tesi di dover abbandonare il porto naturale della Città,
uno dei migliori del Mediterraneo, per incaponirsi nel volere costruire ed
alimentare un’improbabile struttura portuale ubicata in un sito dove era
assolutamente sconsigliabile che venisse edificata. Detto questo, si è pensato
bene che l’ampliamento di detta struttura potesse essere l’unico modo per
preservale dai ciclici inconvenienti dell’insabbiamento e della distruzione dei
moli prodotti dalle mareggiate. Sulla base di questa teoria, si è lavorato per
ottenere finanziamenti, che sono stati assegnati. Ciò che deve far riflettere è
che da diverso tempo è partito un pressing nei confronti del ministro Delrio,
affinché conceda al sindaco di Messina i poteri speciali per la gestione della
nuova opera. Ciò che appare singolare, se non sospetto, è che anche uomini
politici di identità varie che, solitamente, non esprimono giudizi lusinghieri
nei confronti del sindaco Accorinti, ora spingano perché gli vengano assegnati
questi poteri, mentre nessuno dice perché la Via del Mare, progettata 19 anni
fa per collegare il porto storico con le autostrade, non è stata mai
realizzata, malgrado, pare, abbia ottenuto i finanziamenti.
Così, come non
viene posto in evidenza il danno che
ha provocato alla costa il porto già realizzato a Tremestieri a causa della
deviazione del flusso delle correnti marine, inconveniente che diventerebbe
ancor maggiore con l’ampliamento di detta struttura. Se a ciò si aggiunge che i
tempi di percorrenza Tremestieri-Villa sono doppi rispetto a quelli che si
hanno da Messina, si evince che doppio è anche l’inquinamento che sviluppano le
navi e doppio è anche il pedaggio che finisce con l’essere ricaricato su tutti
i cittadini in transito e sulle merci che vengono importate ed esportate dalla
Sicilia. Il ministro Delrio, il presidente Crocetta, la Deputazione regionale e
nazionale, il Consiglio comunale di Messina, la Stampa e l’opinione pubblica
devono sapere che tutto questo sta per avvenire, perché, invece di fare una
cosa di buon senso che è collegare il porto con l’autostrada, com’è norma in
tutte le città italiane ed europee, a Messina si vuole “investire” in un Porto
di ‘San Patrizio’, fonte di sperpero annunciato e di danno certo per la
collettività”.
Nino Quartarone – coordinatore
di Messina dei procuratori dei Cittadini di “CittadinanAttiva”
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