MESSINA
Conferenza dal titolo “Marte, ricerca a 360 gradi sul pianeta rosso”
di Redazione
Sabato
3 dicembre, presso il “Salone degli Specchi” della Città Metropolitana di
Messina, appuntamento di spicco nelle attività del “CUN”
Messina, ha avuto luogo la Conferenza dal
titolo “Marte, ricerca a 360 gradi sul
pianeta rosso”, nella quale il tema che è stato trattato ha riguardato il
pianeta Marte. Dopo i saluti
istituzionali, una breve introduzione
di Antonio Morreale, direttore della Sezione di Messina del “Centro Ufologico
Nazionale”, e di Rosaria Landro, coordinamento “CUN” Messina. La conferenza, con il patrocinio della
Città Metropolitana, ha visto, quindi, le relazioni degli attesi ospiti di questo convegno. Il geologo Vincenzo Rizzo,
ricercatore del “CNR”, parlerà di possibili tracce di attività microbica su
Marte, con l’interessantissima Relazione
dal titolo “Vita su Marte? Paralleli
micro-meso e macrostrutturali tra rocce microbialitiche terrestri e sedimenti
marziani”.
La
presenza di strutture microbiche nelle rocce Marziane, riferibili a batteri
trovati all’interno di meteoriti, fu, per la prima volta, sostenuta da David
McKay, direttore del “Mars Exploration Rover” della NASA, nel 1996. Da allora,
ulteriori conferme si sono alternate a sistematiche contestazioni di varia
natura, con il risultato che esse non possono considerarsi inequivocabili e,
universalmente, accettate. Nell’ambito di questo lungo e contrastato dibattito
scientifico, studi recenti basati sull’analisi delle numerose immagini
microscopiche dei rovers marziani, che dal 2004 viaggiano su Marte, hanno
evidenziato possibili tracce della attività microbica ad una scala dimensionale
maggiore. Questo nuovo lavoro pubblicato sulla prestigiosa Rivista “International
Journal of Astrobiology”, a cura di due ricercatori del CNR - ISAFOM, Vincenzo
Rizzo e Nicola Cantasano, mette in luce che tra le microbialiti terrestri ed i
sedimenti marziani, formatisi in ambienti geologici compatibili, esistono
affinità strutturali non solo sul piano microscopico, ma anche a livello meso-
e macroscopico, con particolare riferimento a quelle strutture qualificanti che
sono conseguenza di una peculiare attività microbica. Se così fosse, si deve a
un gruppo di ricerca italiano (Università di Siena e Cnr) il merito di aver
trovato vita fossile su Marte.
Divulgare
l’astronomia, l’astrofisica e l’astronautica al grande pubblico è una delle
finalità dei planetari. Dall’altra sponda dello Stretto, esistono strutture,
come il “Planetario Pythagoras” di Reggio Calabria, che, in Europa, per
dimensioni e bellezza del Geode esterno, è secondo solo a quello di Parigi;
strutture che dispongono di collaboratori, di persone competenti e
specializzate che fanno, a volte, da guida per itinerari astronomici-ambientali
per il pubblico e, più in particolare, per le scuole: è proprio uno dei membri
del team del “Planetario Pythagoras”, il secondo ospite, l’ing. Giuseppe D’Agostino,
che ci ha guidato con la sua Relazione “Journey to Mars”… “Destinazione Marte”. “Mars
is there, waiting to be reached …Marte è lì a soli 80 milioni di chilometri, in
attesa di essere esplorato dall’uomo”, in uno dei temi trattati nel convegno,
cioè quello delle missioni su Marte, compresa l’ultima, la sonda “Schiaparelli”.
La conferenza ha visto le adesioni anche da
parte di licei, fra cui l’Istituto Tecnico Nautico “Caio Duilio” e il Liceo
Scientifico “G. Seguenza”.
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