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 venerdì 25 novembre 2016

RECENSIONE

La magica storia di “Rapunzel ed il Magico Fiore”

di Maria Schillaci


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Venerdì 18 novembre, il Teatro “Annibale Maria di Francia” è stato, letteralmente, illuminato dalla magica Storia “Rapunzel ed il Magico Fiore”. Il musical, a cura della “Compagnia dei Balocchi”, diretta da Sasà Neri, si è impadronito del palco coinvolgendo il pubblico grazie al talento di ogni attore che ha interpretato la storia di Rapunzel, classico Disney che sa mixare con abilità romanticismo, simpatia e forza di andare oltre gli ostacoli della vita. La storia di Rapunzel è legata ad un fiore magico nato da un raggio di sole. Il fiore ha il potere di guarire e ringiovanire. Madre Gothel, una donna dai capelli corvini, ne scoprì i poteri e così lo conservò, gelosamente, per mantenersi sempre giovane e bella. Un giorno, però, il re di un regno vicino mandò i suoi messaggeri per trovare il fiore magico, affinché sua moglie, che si era ammalata, guarisse. Madre Gothel, furiosa per non aver più il suo fiore, rapisce la figlia del re e della regina, i cui capelli sono biondi come il sole e magici proprio come quel fiore.

Rapunzel fu cercata, intensamente e vanamente, ma non fu trovata, così, da allora ogni anno, nel giorno del compleanno di Rapunzel, il cielo si riempie di lanterne splendenti lanciate dal castello, così da essere notate per far tornare a casa la principessa. Rapunzel fu cresciuta da madre Gothel sempre rinchiusa nella torre, senza mai poter uscire con un unico amico: il camaleonte Pascal. La ragazza, al suo 18° compleanno espresse il desiderio di voler uscire a vedere le lanterne. La madre glielo vietò. Rapunzel chiese, allora, come regalo un colore per dipingere, ricavato da conchiglie bianche lontane, così da fare in modo che la madre partisse e si allontanasse dalla torre. Madre Gothel partì per tre giorni. Improvvisamente, nella torre, che sembrava disabitata, s’introdusse un giovane ladro, Flynn Rider, che aveva appena rubato dal castello vicino il diadema della principessa perduta. Rapunzel spaventata, dal momento che la madre le descriveva sempre il mondo come luogo pieno di cattiveria, legò il ragazzo, facendo un piccolo patto: lo avrebbe slegato solo se lui l’avrebbe portata a vedere la magica notte piena di lanterne. Flynn accettò.

Il ragazzo rivelò la sua vera identità a Rapunzel dicendole di chiamarsi Eugene e lei raccontò del potere magico dei suoi lunghi capelli biondi. Pian piano, i due ragazzi s’innamorano uno dell’altra. Madre Gothel, però, volendo riavere con sé Rapunzel, fa in modo di far credere alla ragazza che Eugene sia scappato via con la corona, mentre invece è stato catturato e condannato a morte. Rapunzel percepisce di essere proprio lei la ragazza perduta che il regno vicino cerca da anni e senza sosta. Eugene è riuscito a scappare dalla cattura ed a salire sulla torre per liberare Rapunzel, ma, in quel momento, viene ferito a morte da madre Gothel. Rapunzel supplica madre Gothel di permetterle di salvare il ragazzo con i suoi capelli magici, promettendole, in cambio, di non scappare mai più. In quel momento, il ragazzo taglia i capelli di Rapunzel, per far sì che non rinunci alla sua preziosa libertà. I capelli diventano scuri e perdono i loro poteri magici, così anche madre Gothel si autodistrugge nella sua cattiveria.

Rapunzel piange disperata perché crede che Eugene stia per morire, ma quando una sua lacrime cade sulla sua ferita, il ragazzo guarisce, magicamente. Rapunzel si reca a palazzo, dove viene riconosciuta ed inizia una festa grandiosa! Finalmente, Eugene e Rapunzel poterono sposarsi e vivere felici e contenti. La storia di Rapunzel mostra come niente, neanche la più grande cattiveria o il più grande ostacolo, possa oscurare la luce del vero amore, perché sorgerà sempre come fa il sole sulla vita dei cuori buoni. La “Compagnia dei Balocchi” con la sua regia e i suoi attori ha messo sulla scena tutto questo, commuovendo, e divertendo insieme, il suo pubblico con maestria e tanta passione.


 


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