RECENSIONE
La magica storia di “Rapunzel ed il Magico Fiore”
di Maria Schillaci
Venerdì
18 novembre, il Teatro “Annibale Maria di Francia” è stato, letteralmente,
illuminato dalla magica Storia “Rapunzel ed il Magico Fiore”. Il musical, a cura della “Compagnia dei Balocchi”,
diretta da Sasà Neri, si è impadronito del palco coinvolgendo il pubblico
grazie al talento di ogni attore che ha interpretato la storia di Rapunzel, classico
Disney che sa mixare con abilità romanticismo, simpatia e forza di andare oltre
gli ostacoli della vita. La storia di Rapunzel è legata ad un fiore magico nato
da un raggio di sole. Il fiore ha il potere di guarire e ringiovanire. Madre
Gothel, una donna dai capelli corvini, ne scoprì i poteri e così lo conservò,
gelosamente, per mantenersi sempre giovane e bella. Un giorno, però, il re di
un regno vicino mandò i suoi messaggeri per trovare il fiore magico, affinché sua
moglie, che si era ammalata, guarisse. Madre Gothel, furiosa per non aver più
il suo fiore, rapisce la figlia del re e della regina, i cui capelli sono
biondi come il sole e magici proprio come quel fiore.
Rapunzel
fu cercata, intensamente e vanamente, ma non fu trovata, così, da allora ogni
anno, nel giorno del compleanno di Rapunzel, il cielo si riempie di lanterne splendenti
lanciate dal castello, così da essere notate per far tornare a casa la
principessa. Rapunzel fu cresciuta da madre Gothel sempre rinchiusa nella
torre, senza mai poter uscire con un unico amico: il camaleonte Pascal. La
ragazza, al suo 18° compleanno espresse il desiderio di voler uscire a vedere
le lanterne. La madre glielo vietò. Rapunzel chiese, allora, come regalo un
colore per dipingere, ricavato da conchiglie bianche lontane, così da fare in
modo che la madre partisse e si allontanasse dalla torre. Madre Gothel partì
per tre giorni. Improvvisamente, nella torre, che sembrava disabitata, s’introdusse
un giovane ladro, Flynn Rider, che aveva appena rubato dal castello vicino il
diadema della principessa perduta. Rapunzel spaventata, dal momento che la
madre le descriveva sempre il mondo come luogo pieno di cattiveria, legò il
ragazzo, facendo un piccolo patto: lo avrebbe slegato solo se lui l’avrebbe
portata a vedere la magica notte piena di lanterne. Flynn accettò.
Il
ragazzo rivelò la sua vera identità a Rapunzel dicendole di chiamarsi Eugene e
lei raccontò del potere magico dei suoi lunghi capelli biondi. Pian piano, i
due ragazzi s’innamorano uno dell’altra. Madre Gothel, però, volendo riavere
con sé Rapunzel, fa in modo di far credere alla ragazza che Eugene sia scappato
via con la corona, mentre invece è stato catturato e condannato a morte. Rapunzel
percepisce di essere proprio lei la ragazza perduta che il regno vicino cerca
da anni e senza sosta. Eugene è riuscito a scappare dalla cattura ed a salire
sulla torre per liberare Rapunzel, ma, in quel momento, viene ferito a morte da
madre Gothel. Rapunzel supplica madre Gothel di permetterle di salvare il
ragazzo con i suoi capelli magici, promettendole, in cambio, di non scappare
mai più. In quel momento, il ragazzo taglia i capelli di Rapunzel, per far sì
che non rinunci alla sua preziosa libertà. I capelli diventano scuri e perdono
i loro poteri magici, così anche madre Gothel si autodistrugge nella sua
cattiveria.
Rapunzel
piange disperata perché crede che Eugene stia per morire, ma quando una sua
lacrime cade sulla sua ferita, il ragazzo guarisce, magicamente. Rapunzel si
reca a palazzo, dove viene riconosciuta ed inizia una festa grandiosa!
Finalmente, Eugene e Rapunzel poterono sposarsi e vivere felici e contenti. La
storia di Rapunzel mostra come niente, neanche la più grande cattiveria o il
più grande ostacolo, possa oscurare la luce del vero amore, perché sorgerà
sempre come fa il sole sulla vita dei cuori buoni. La “Compagnia dei Balocchi”
con la sua regia e i suoi attori ha messo sulla scena tutto questo, commuovendo,
e divertendo insieme, il suo pubblico con maestria e tanta passione.
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