mercoledì 30 novembre 2016
MESSINA
In scena “L’Ovale perfetto” con il Gruppo Teatrale “Camelot”
di Redazione
Hanno
affrontato le avverse condizioni meteo, pur di esserci all’evento che li vedeva protagonisti. Si è, quindi, svolto nella Sala
Laudamo del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, organizzato dal Centro Diurno “Camelot”
del Modulo Dipartimentale Salute Mentale Messina Nord, dall’Associazione il “Centauro”
Onlus, dall’Ente Teatro di Messina, dal “CIRS”, in sinergia con L’Istituto
Artistico Statale “Ernesto Basile”, l’“UCSI” e l’Associazione “L’Aquilone” Onlus,
il Lavoro teatrale “L’ovale perfetto”, tratto dall’omonimo
romanzo di Giuseppe Ruggeri, con la regia e la sceneggiatura di Anna Clementi e
le musiche di Nicolò Schepis.
La
manifestazione, che ha devoluto le
offerte libere d’ingresso al “CIRS” di Messina, ha voluto sottolineare – come
ha detto nella sua presentazione il dott.
Matteo Allone, responsabile del Centro Diurno e presidente dell’Associazione il
“Centauro” Onlus – l’importanza di un evento
culturale, che vede impegnati gli utenti del Centro Diurno “Camelot”, e di una
modalità operativa terapeutica che vuole essere creativa, responsabile e libera
dalle pastoie di rigide procedure non rispondenti all’autentica necessità di
dare voce al disagio dell’anima. È, successivamente, intervenuto l’autore che
ha ricordato che la tematica trae spunto dal famoso aso Marta Russo, ambientato
in una città alla ricerca della sua identità. La dott. Maria Celeste Celi,
responsabile del “CIRS”, ha voluto ringraziare la realtà di “Camelot”, della
quale fa anche parte da alcuni mesi, per l’impegno e la professionalità messi
in atto. Particolarmente suggestiva la scenografia creata da Anna Clementi pur
nella sua scarna essenzialità: fondali neri, con scarpe rosse sparse a
simbolizzare un’incancellabile presenza delle tante donne vittime di violenza.
Antonella,
facendosi portavoce degli attori-utenti, ha detto: “Vogliamo condividere con voi un momento che rappresenta l’epilogo di un
periodo fatto di prove, di incontri, di risate, ma anche, diciamocelo pure, di arrabbiature
e malumori. Questa volta, abbiamo voluto cimentarci in qualcosa di diverso
dalle nostre solite rappresentazioni: un tema tratto da un romanzo che abbiamo
più volte letto al ‘Camelot’ e che abbiamo trovato coinvolgente. La storia di
un fatto, realmente, accaduto: una ragazza inspiegabilmente uccisa mentre fa
jogging, in una città che ha smarrito il senso della propria identità”.
Curata, attenta e ricca di trovate sceniche, la regia della dott. Anna
Clementi, dirigente psichiatra del Centro “Camelot”; suggestive ed emozionanti
le musiche di Nicolò Schepis, pedagogista dirigente dell’ASP 5; luci e suoni
curati da Antonio Cucinotta, coadiuvato da Ilaria Caprì, Santino Annuario,
Alessio Di Pietro.
Un
caloroso applauso ha premiato le brillanti ed emozionanti interpretazioni di: -
Emanuela Ungaro (voce narrante); - Bruno Claps, nella parte di Geremia; - Antonella
Bonamonte, nella doppia veste di Vera e Diane; - Giovanni Pio Caroppo (Mauro); -
Rosaria Orlando (Ilaria); - Rosario Cosenza (Sebi); - Gugliemo La Macchia
(commissario Feinolfi); - Marilena Lazzaro (ispettore Geno); - Ignazio Sergi
(professor Gandolfi); - Marco Romeo (Nemo Nemorini); - Matilde Furone (madre di
Geremia); - Antonino Frucella (padre di Geremia); - Giuseppe Milioti (infermiere);
- Anna Longo, Giulia Bonasera (ballerine); - Antonino Russo, Amel Abdeddine e
Giorgio Oliveri (passanti); - ed il lavoro di Carmela Pollara e Concettina
Gitto, assistenti sociale (rammentatori); - Fiorella Strangis Mobilia, Elena
Castano e Monica Bonasera (figuranti). Emozione, gioia, la sensazione di avere
superato i propri limiti, nei racconti dei protagonisti al termine dello spettacolo.
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