MESSINA
Scuola Diocesana di Musica e Liturgia 2016/2017
di Nicola Antonazzo
 Anche
per l’anno pastorale 2016/2017, riparte la Scuola Diocesana di Musica e
Liturgia, organizzata dall’Ufficio Liturgico Diocesano. Tre percorsi di formazione per altrettanti
servizi ecclesiali, fondamentali per la crescita e la maturazione delle
comunità cristiane del nostro territorio diocesano. Il primo percorso è riservato agli organisti ed è pensato per far
emergere, in maniera più chiara, la profonda ministerialità di questo prezioso
ed insostituibile servizio. Il percorso,
indirizzato a chi già presta questo servizio in parrocchia, attraverso l’apprendimento
di uso adeguato dei registri e un appropriato approccio per accompagnamento del
canto liturgico, intende realizzare una formazione completa dell’organista sia
sul piano strettamente tecnico sia su quello più squisitamente ecclesiale. La
seconda proposta è pensata per i
coristi che ogni domenica animano le celebrazioni delle nostre parrocchie.
Si
parla, quindi, di persone già impegnate in maniera costante in quello che è
percepito come principale servizio liturgico per le assemblee. Per loro, un
percorso particolareggiato tra le tecniche di respirazione e di fonazione, finalizzato
alla presa di coscienza delle potenzialità dell’estensione vocale e l’acquisizione
delle tecniche necessarie per la respirazione diaframmatica. Accanto a questi
due corsi, più strettamente musicali,
integrati e completati da insegnamenti di liturgia, vocalità e lettura della
musica, si è fatto strada, negli ultimi anni, il cammino per la formazione dei “Lettori
Liturgici non istituiti”. Lungi dal volersi sostituire ai percorsi ufficiali
per il conferimento di un Ministero Istituito, il corso si propone come un supporto per il ben più diffuso “Ministero
di fatto”, che coinvolge, giornalmente, tantissimi laici. Attraverso un
curriculo incentrato sulle competenze biblico-liturgiche da una parte e l’acquisizione
delle principali tecniche di proclamazione, si vuole ottemperare all’indicazione,
più volte ribadita nei documenti magisteriali, circa la necessità di avere, all’interno
delle comunità, laici “che siano, però,
adatti a svolgere questo compito e ben preparati […], affinché i fedeli maturino nel loro cuore, ascoltando le letture
divine, un soave e vivo amore alla sacra Scrittura” (OGMR, 101).
Una
formazione spirituale, soprattutto, considerando sia quella biblica, attraverso
la conoscenza e la familiarità dei testi sacri, sia liturgica, entrando nei
meandri del mistero celebrato attraverso i testi eucologici. Infine, una
preparazione tecnica per rendere i lettori “sempre più idonei all’arte di
leggere in pubblico” (OLM, 55). Musica e canto, così, come un’adeguata lettura
dei testi sacri, come sottolineava l’amministratore apostolico, mons. Benigno
Luigi Papa, nella presentazione del corso, sono in grado d’innalzare e
sottolineare i segni pensati per comunicare in modo efficace la realtà divina
del mistero celebrato. Il fine rimane quello di una piena e consapevole
partecipazione dell’assemblea, vero soggetto dell’azione liturgica.
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