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Il flop dell’Enciclica papale negli Stai Uniti
di Alfonso Saya
 L’Enciclica
del Papa “Laudato Si” non ha colto nel segno, almeno negli Stati Uniti. Il
prof. James Schall (nella foto), gesuita come Papa Francesco, già ordinario di filosofia
della politica, per oltre un trentennio, alla “George Town” University, membro
della Pontificia Congregazione “Giustizia e Pace” dal ‘77 al 1082, grande
estimatore di Benedetto XVI e della sua condanna alla dittatura del relativismo,
non le manda a dire: “La Chiesa rischia
di diventare ridicola, se agisce al di fuori del proprio campo, confondendo la
scienza, riformabile quanto ai principii, con quelli che sono i fatti”.
Quali soni i fatti? Nel suo ultimo libro,
il professore sostiene che le letture satellitari della temperatura terrestre,
sono diverse da quelle statistiche dei computer onusiani. Le escursioni
termiche che allarmano gli ideologi ambientalisti ci sono sempre state in
questo pianeta, da prima della comparsa dell’uomo. Il prof. Schall afferma che
la combustione dei fossili non produce un cambiamento significativo nella percentuale
di CO2, che è dello 0,35%, cioè molto bassa. La Chiesa, in questo e nelle
comunicazioni con i media, dovrebbe andare con i piedi di piombo – dice il docente
statunitense Nan Li – che fa un’osservazione sconcertante. Per lui, secondo l’ideologia
ambientalista, il fine primario dell’uomo è quello della conservazione del
pianeta, mantenendolo incontaminato.
Quasi
che l’uomo fosse il virus o l’impurità da espellere e non solo per le sue
attività industriali, ma in quanto tale. Lo sforzo che l’uomo deve compiere è
quello di mantenere la terra immacolata, finché non sia possibile la
colonizzazione interstellare di altri pianeti, ipotesi, invero,
fantascientifica. Ciò che i docenti universitari sostengono è che sia stato
travisato il vero scopo ultimo dell’uomo, cioè il Cielo. Schall ama ripetere
che viviamo in un’epoca in cui la logica del disordine lavora giorno e notte
per distruggere, sistematicamente, l’umanità. Così, egli dice – riporto quasi
alla lettera – se rifiutiamo la bontà e la comprensibilità della Creazione,
fino a quando saremo in grado di ascoltare la Voce di Dio, che ci chiama al
nostro fine soprannaturale?
Come
al solito, i mass-media strumentalizzano e quasi traducono, infedelmente, le
parole del Pontefice, infatti, dimenticano che il “Cantico delle creature” non
può prescindere dal Creatore, come l’idolatria della Natura pretende. È vero
che la Natura è madre, ma Chesterton amava ripetere che è molto più spesso
matrigna!!! Negli USA, secondo gli organi di stampa, l’accoglienza dell’Enciclica
è stata poco entusiasmante, specie poi nella sua traduzione ideologizzante, sia
presso i comuni fedeli, sia presso l’Episcopato. Il tema ambientalista è
escluso, persino, dalla campagna elettorale presidenziale. Persino, l’ecologista
Obama non ne parla più.
Bisogna,
pertanto, salvarsi dagli equivoci e manipolazioni: il più volte citato
professore dava questa definizione della Fede cattolica: “Il Cattolicesimo è la Rivelazione rivestita di ragione”. Per cui la
filosofia moderna (non parliamo poi dei media) ama circondarsi di dubbi, piuttosto
che di soluzioni, o semplificare all’eccesso la ricchezza della realtà. Nessuno
ha dimenticato della gigantografia di una scimmia proiettata sulla facciata di
San Pietro: un vago sconcerto ha colpito molti credenti, data l’associazione
spontanea con un’altra teoria pseudoscientifica, la c.d. teoria
evoluzionistica. Sarà una sorpresa per molti, ma l’anello mancante non è stato
ancora trovato e finché non lo sarà, nessuno ha il diritto di spacciare tesi
indimostrate, ancorché siano sacramentati dogmi laicisti.
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