domenica 11 settembre 2016
DICCI LA TUA
I Cacciatori… rispettano le leggi e la natura
di Redazione
Gentile
direttore, con questa lettera esprimiamo, con forte rammarico, un reiterato
disinteresse generale verso la categoria dei cacciatori che si vede sempre più
danneggiata e perseguitata, ingiustamente. L’interesse è quello di
sensibilizzare i cittadini e la classe politica col nostro accorato appello. La
caccia in Sicilia, oggi, è un disastro sotto tutti i punti di vista,
soprattutto sul piano della cattiva ed inutile burocrazia venatoria e delle
limitazioni. Purtroppo, da tempo, nelle pagine dei giornali, spesso vengono
pubblicati articoli denigranti nei confronti dei cacciatori; siamo considerati
alla stregua dei peggiori delinquenti, veniamo descritti come persone che vogliono
distruggere l’ambiente, sparando a tutto ciò che esiste senza rispetto alcuno.
Considerazione che non ci appartiene. A ciò, chiaramente, va aggiunto il
continuo susseguirsi di responsabilità delle associazioni di categoria che
dovrebbero tutelarci e che, invece, nel corso degli anni, si sono sempre più
disinteressate alle problematiche di noi cacciatori. Vorremmo, inoltre,
rivolgere l’attenzione a coloro i quali, ancora oggi, hanno le idee confuse
sulla nostra categoria della quale ci sentiamo, particolarmente, onorati di
farne parte.
Vorremmo
mettere in evidenza che noi cacciatori godiamo di una “pulita” fedina penale,
che ci consente con diritto di esercitare l’attività venatoria, con regolare
porto d’armi “uso caccia”, nel rispetto delle regole vigenti e a fronte del
pagamento delle sempre più costose tasse, dovute per le concessioni all’esercizio
della caccia, sia regionali che nazionali. Al contrario di tanti politici che
ci rappresentano e che per le leggi dello Stato risultano pregiudicati. Appare,
altresì, necessario evidenziare che nella categoria dei cacciatori vi sono
persone che appartengono anche alle forze di Polizia dello Stato. La tutela
della natura è di chi, realmente, ha interesse che rimanga integra per il
futuro ed i cacciatori contribuiscono, in modo fondamentale, alla salvaguardia
del territorio, contribuendo con le loro tasse alle continue ripopolazioni di
selvaggina sul territorio tutelandone l’estinzione che, invece, avviene non a
causa delle doppiette, ma per le continue emissioni di anticrittogamici che
vengono adoperati in modo sconsiderato e per la cementificazione del
territorio.
Noi
cacciatori rispettiamo le idee altrui, ma anche quelle dei “non cacciatori”;
ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero anche se diverso dal nostro,
ma con educazione, quindi, non accettiamo di essere additati come delinquenti
da chi non vuole esercitare la caccia. Noi – ribadisco – esercitiamo un diritto
regolato dalla legge-quadro dell’11 febbraio 1992 e gradiremmo che si facesse
una giusta distinzione tra “cacciatori” e “bracconieri”. Inoltre, con l’attività
venatoria si contribuisce in modo sostanziale a forme di sviluppo dell’economia,
quali il turismo venatorio, le attività inerenti alla produzione sia
industriale che artigianale degli ausili impiegati nell’esercizio della nostra
passione. Concludiamo questa nostra lettera con ciò che scrisse Indro
Montanelli sul Quotidiano “Corriere della
Sera”, in un suo articolo del 1997: “Il
vero cacciatore ama gli animali a cui dà la caccia, forse anche perché li
considera complici di questo gioco in cui ritrova la sua origine esistenziale.
Non spara, per esempio, sul bersaglio fermo: lo considera sleale”.
Lettera inviata da un
Gruppo di Cacciatori di Barcellona P.G.
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