AMICO DELL’UOMO
L’incredibile fedeltà dei cani
di Marco Lo Faro
Il cane, si sa,
è il migliore amico dell’uomo. Ci sono stati cani nella storia che si sono
contraddistinti per essere sopravvissuti al proprio padrone e nonostante ciò
restare a lui fedeli per tutta la vita. Il più celebre è Hachiko, un Akita Inu
che ogni giorno attendeva il ritorno del padrone, il professore Hidesaburo
Ueno, nella stazione di Shibuya, non molto distante dall’Università Imperiale
di Tokyo, dove insegnava nel dipartimento agricolo. Nel 1925, durante una lezione,
il professor Ueno fu colpito da un ictus e morì: quel giorno non tornò col
treno delle 17 con cui era solito fare ritorno a Shibuya, ma Hachiko era lì ad
attenderlo, come sempre. Per 9 anni il cane tornò ogni giorno alla stazione
allo stesso orario nella speranza di veder finalmente tornare il proprio
padrone, fino alla sua morte, avvenuta nel 1934. Hachiko ha ricevuto notorietà
internazionale grazie soprattutto ai film girati su di lui, in particolare “Hachiko
– Il tuo migliore amico”, di produzione statunitense.
Anche In Italia c’è stato
un caso particolare: Fido, un Pointer, ha aspettato la corriera con cui tornava
ogni giorno il proprio padrone Carlo Soriani, operaio morto nel 1943 durante i
bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, fino alla propria morte nel 1958,
attendendolo invano per ben 14 anni. Borgo San Lorenzo, il paese nel fiorentino
dove abitava, lo ha insignito di una medaglia d’oro e di una statua, inaugurata
in presenza dello stesso cane. Bobby, un terrier, intorno alla metà dell’Ottocento
vigilò per 14 anni sulla tomba del proprio padrone, la guardia John Gray, ad
Edimburgo, in Scozia. Shep (si ignora il suo vero nome, questo è solo un
soprannome), un Border Collie, nel 1936 seguì la salma del padrone, (un pastore
morto in ospedale) portata su un treno alla stazione di Fort Benton, nel
Montana (Stati Uniti), dopo che questa era stata reclamata da alcuni parenti
residenti in un’altra parte degli Stati Uniti, ma al cane fu impedito di
salire. Da quel giorno aspettò invano il ritorno del proprio padrone alla
stazione.
Dopo aver sviluppato una progressiva sordità, nel 1942 non si accorse
del sopraggiungere di un treno e ne fu travolto, venendone ucciso. Questi non
sono gli unici casi documentati di cani che hanno atteso i loro amici umani
fino alla morte, ma sono i più famosi. Dimostrano che l’amore degli animali
superano qualsiasi barriera e non a caso sono stati ampiamente celebrati dagli
uomini che, forse, invidiano questa incredibile capacità d’affetto che spesso a
loro manca.
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