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 sabato 18 giugno 2016

Associazione “I cittadini” Villafranca Tirrena

Ricorso dei cittadini di Serro contro l’elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi

di Redazione


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Il Presidente della VI Sezione del Consiglio di Stato ha fissato per il 27 febbraio 2017, l’Udienza di merito per la discussione dell’Appello presentato dai cittadini della frazione Serro del Comune di Villafranca Tirrena, contro l’Elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi, che ha sconvolto la vita e la serenità del piccolo paese dei Peloritani. Riprende così il cammino giudiziario dell’Elettrodotto Terna che è tutt’altro che concluso e verosimilmente potrebbe riservare colpi di scena a favore delle popolazioni violate e dell’ambiente, malgrado recentemente si siano inscenate incredibili inaugurazioni nel tentativo di fare apparire completato un elettrodotto che ancora completo non è. Il ricorso è stato presentato contro la Sentenza n. 8893/2012, resa dal Tar del Lazio, che non ha ritenuto di annullare l’autorizzazione per la realizzazione dell’opera, nonostante i molteplici ed essenziali vizi denunciati. Ma la sentenza di primo grado non preoccupa i ricorrenti in quanto sia per l’elettrodotto Dolo Camin, in Veneto, sia per l’elettrodotto Udine Redipuglia (Friuli Venezia Giulia) le popolazioni hanno trovato giustizia con le attente sentenze del Consiglio di Stato.

Ha dichiarato l’avv G. Colavecchio: “Riusciamo finalmente a discutere nella sede più appropriata, i numerosi motivi di impugnazione che ci fanno ben sperare nell’esito positivo del ricorso, l’avere illegittimamente diviso in due l’iter autorizzativo del progetto, sottratto così parzialmente alla Valutazione di Impatto Ambientale, ed avere eliminato la prescrizione che prevedeva il parere della Comunità Europea. Sono senza dubbio dei vizi insanabili della procedura che pertanto deve essere annullata!”. “I procedimenti, anche penali, instauratisi a seguito della realizzazione dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi – afferma l’avv. Antonino La Rosa che ha spesso coordinato le azioni delle associazioni ambientaliste – sono la dimostrazione che avevamo ‘visto giusto’ nell’individuazione di diverse problematiche legate all’autorizzazione di un progetto che si presentava davvero impattante sul territorio, sulle sue peculiarità paesaggistiche e sulle sue fragilità strutturali. Purtroppo, dal 2010, cioè da quando la comunità di Serro è venuta a conoscenza del progetto, Terna non ha inteso dialogare con le comunità interessate alla realizzazione dell’opera, né ha inteso trovare delle soluzioni che potessero risolvere le criticità ambientali denunciate”.

La fase giudiziaria è ancora lunga: il 27 settembre 2016, al Tribunale di Messina, verrà celebrata l’Udienza penale per il pilone 40; si attendono presto notizie del procedimento penale relativo al pilone 45 (ricordiamo che il sostegno è stato sequestrato dalla magistratura e “temporaneamente” dissequestrato per consentire l’esecuzione dei lavori disposti dal Pubblico Ministero, anche alla base del pilone 46). Naturalmente tutta la Comunità spera nell’esito favorevole dei processi in corso da cui evidentemente dipenderà il futuro dell’elettrodotto e della salubrità dell’intera area Peloritana minacciata.


 


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