Sabato 11 giugno,
nell’auditorium dell’Irccs Centro
Neurolesi “Bonino Pulejo”, si è tenuto il convegno sul tema “Approccio multidisciplinare al paziente con
Disordini di Coscienza”, organizzato dall’Irccs con il patrocinio dell’Università degli Studi di Messina e
dell’Aidm Messina Peloro. Dopo i
saluti del direttore scientifico prof. Placido Bramanti, del direttore generale
dott. Angelo Aliquò, del direttore sanitario dott. Bernardo Alagna e del
direttore del dipartimento di Scienze Biomediche, Odontoiatriche e delle
Immagini Morfologiche e Funzionali (Biomorf) dell’Università di Messina prof.
Giuseppe Pio Anastasi, si è tenuta la Lectio magistralis di Leopold Saltuari (nella foto) (Direttore UO Neurologia
Landeskrankenhaus Hophzirl-Natters; direttore Scientifico Ospedale di
Vipiteno), uno dei massimi esperti a livello mondiale nell’ambito della
neuroriabilitazione e dei disordini di coscienza, su “Classificazione e criteri diagnostici dei disordini di coscienza”.
A
seguire, sono intervenuti: Carmela Rifici (Neurologo Irccs Bonino Pulejo) su “Percorso clinico-assistenziale del paziente
con disordini di coscienza”; Daniela Floridia (Anestesista Irccs Bonino
Pulejo) su “Il modello organizzativo
sulla gestione dell’area delle funzioni di base quale management dei pazienti
con disordini di coscienza”; Simona De Salvo (Tecnico di Neurofisiopatologia
Irccs Bonino Pulejo) su “Approccio
neurofisiologico al paziente con disordini di coscienza”; Fabrizia Caminiti
(Foniatra Irccs Bonino Pulejo) su “Ruolo
della valutazione e riabilitazione olfattiva in pazienti con disordini di
coscienza”; Silvia Marino (Neurologo Irccs Bonino Pulejo) su “Imaging non convenzionale nella valutazione
dei disordini di coscienza”; Francesco Corallo (Psicologo Irccs Bonino
Pulejo) su “L’impatto psicologico e i
bisogni dei caregivers di pazienti con gravi disordini di coscienza”.
Come
è stato spiegato, il trattamento assistenziale e riabilitativo degli Stati
Vegetativi e degli Stati di Minima Coscienza necessita di particolare
attenzione in quanto queste condizioni: sono ad elevata e progressivamente
crescente incidenza, con elevata mortalità e disabilità; determinano quadri
clinici complessi con considerevole impegno gestionale ed intervento in equipe;
l’assistenza necessita di competenza ed esperienza peculiari; necessitano di un’organizzazione
multi e interdisciplinare per corrispondere a precisi bisogni clinici;
necessitano di strutture dedicate di riferimento ad alta valenza riabilitativa
già nella fase acuta; l’intervento di informazione e di supporto psicologico
dei familiari deve essere disponibile e mirato e creare un’alleanza terapeutica
con l’equipe già dalla fase acuta; è evidente la necessità di identificare e
formare una nuova cultura professionale specifica nonché di incrementare nuove
aree di ricerca.