RIFLESSIONE
Scuola “Cannizzaro-Galatti”: “Chista è scola e scola resta”
di Alfonso Saya
Con l’inaugurazione
dell’Aula Magna e della Biblioteca “Martino-Scelfo”, è stato dato il via, alla
restaurazione e ristrutturazione della monumentale scuola “Cannizzaro-Galatti”
di Messina, che è quello che resta del patrimonio
storico-culturale-architettonico della nostra Città. Si voleva demolirla, tanto
per proseguire nell’opera di demolizione quasi totale della memoria cittadina,
per far posto al Tribunale satellite, che poi, tanto satellite non sarebbe
stato ma piuttosto un “allargamento” dell’adiacente Tribunale, strangolando il
già critico traffico cittadino. Ma, una volta tanto i Messinesi, hanno alzato
la testa e riscattato l’atavica apatia ed indifferenza e si sono mobilitati,
hanno protestato per riappropriarsi di un Bene culturale. Anche il sottoscritto
ha fatto la sua parte, ha dato il suo contributo, ha sferrato la sua battaglia
giornalistica-poetica.
Ho composto, difatti, una poesia nella nostra Lingua
siciliana, “Chista è scola e scola resta”,
che ho recitato nel mio intervento nel corso della inaugurazione della bella
Aula magna, che è “l’assaggio” della riqualificazione della scuola. Nel mio
intervento ho citato i versi del Pascoli che ha insegnato nel nostro Ateneo: “C’è qualcosa di nuovo anzi d’antico”...
poiché si respira aria nuova e nello stesso tempo antica, perché si vuole
restituire alla scuola il pristino splendore. Grande merito, della dirigente
dr.ssa Giovanna Cacciola, sensibile alla Cultura, all’Arte e alla poesia.
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