MESSINA
Il ritorno del gatto “Ponzio”
di Alfonso Saya
Il gatto, “Ponzio”,
che fa parte di una colonia di gatti di “Messina Due”, dove risiede il
sottoscritto, è stato da anni adottato da mio figlio che lo ha “battezzato” col
suddetto nome, era da mesi scomparso, disperso, con grande dispiacere di tutta
la comunità di “Messina Due”, che da anni ne apprezza la vivacità e originalità
del comportamento molto socievole. Ci si era rassegnati, dopo averlo cercato
invano, quando, oh, meraviglia!, lo si è ritrovato per singolare coincidenza in
Via Industriale, in quello che veniva detto Quartiere delle “Moselle” davanti
alla abitazione di mio figlio. Non credeva ai suoi occhi, gli sembrava un
sogno! È stata una festa per mio figlio e per quella creatura che si deve
amare. L’esempio più grande e più bello l’ha dato il Poverello d’Assisi, San
Francesco che ha innalzato al Signore il sublime Cantico delle creature. Mio
figlio, pieno di gioia e di meraviglia mi ha, subito, telefonato per
comunicarmi l’incredibile, meravigliosa notizia: “Papà, ho trovato “Ponzio!”.
Come ha fatto, quali peripezie ha
affrontato prima di trovare il suo padrone? Evidentemente, non si può spiegare
diversamente, lo ha guidato il suo “fiuto”. Fatto sta che “Ponzio” è ritornato
a casa! La “scappatella” gli è tanto costata e la “Provvidenza” ha voluto che
trovasse il suo padrone ed è ritornato a “Messina Due”, portato in macchina, da
mio figlio, trionfalmente. L’auspicio di mio figlio, “torna a casa Ponzio!” si è
realizzato! I sogni si avverano. Increduli lo guardiamo e, ripeto, non crediamo
ai nostri occhi. È, questo, un esempio dell’amore che nutrono gli animali per i
loro padroni. È vero il detto, oggi che nel mondo non c’è amore, impera la
falsità e l’ipocrisia: “Più conosco gli
uomini e più mi affeziono agli animali”.
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