Nel Progetto di
servizio, di informazione, di conoscenza e di ascolto alla comunità, riportiamo
l’intervista a Ugo Di Martino, sostenitore di Sicilia Mondo da oltre 25 anni,
Presidente del Comites di Caracas per la seconda volta e Presidente dell’Inter
Comites. Già consigliere del CGIE nel Consiglio di Presidenza. Grande Ufficiale
della Repubblica Italiana. 78 anni, nato a Pachino. Presidente e socio
Fondatore di Casa Sicilia di Caracas, fondatore della Associazione Siciliana
del Venezuela poi Presidente della Regione Capitale. Decorato dal Governo
Venezuelano, dal Governo Italiano, dalla Regione Siciliana e dal Comune di
Pachino (Siracusa). Editore del giornale “Piazza Italia” in Venezuela. Ad Ugo
abbiamo domandato:
Come è vista la situazione italiana a Caracas?
La numerosa
comunità di italiani e di italo-venezuelani sente ancora vivo l’attaccamento
all’Italia. Tutti, in genere, anelano e sognano di potere ritornare in Italia
che viene vista come una Nazione progredita, dove si vive bene, c’è eleganza,
gusto ed innovazione. Anche se non mancano difficoltà di occupazione per l’invasione
dei rifugiati. Desiderio di Italia acuito dalla drammatica situazione in cui
versa la società civile venezuelana: disoccupazione ai massimi livelli,
disordini, omicidi, sequestri di persone, estorsioni, mancanza di farmaci di
prima necessità, miseria e povertà estrema. Questa crisi profonda si ripercuote
pesantemente nelle comunità italo-venezuelane ed italiane. Come Presidente del
Comites di Caracas, unitamente ai Presidenti dei Comites di Maracaibo e Pto.
Ordaz, al Presidente delle Associazioni Italiane-Venezuelane ed al Consigliere
del CGIE Nello Collevecchio, abbiamo nel mese di marzo denunziato questa
gravissima emergenza al Ministro Gentiloni, come espressione autorevole del
Governo Italiano, pregandolo di farsi portavoce dell’emergenza Venezuela anche
presso la comunità Europea, con il coinvolgimento del Governo spagnolo e di
quello portoghese le cui comunità insieme a quella nostra sono le più numerose.
Da oltre un decennio, il Venezuela è attraversato da una gravissima crisi economica,
politica e sociale in tutti i settori della vita, con gravi ed insormontabili
disagi anche alla nostra collettività, in modo particolare per i bisognosi e
meno fortunati. Nel quadro disastrato della vita sociale del Venezuela pesa
moltissimo la riduzione delle pensioni nei confronti di chi ha versato i
contributi per una intera vita. Pensioni che oggi si sono ridotte spesso a
circa 10 euro mensili dovute al sistema di strozzinaggio cambiario.
Nella
lettera al Ministro abbiamo fatto presente che pesa la grave riduzione di
personale al Consolato Generale di Caracas ed a quello di Maracaibo. Si tratta d
della soppressione di 12 funzionari la cui mancanza rende assolutamente
difficile il soddisfacimento di un minimo di assistenza in favore degli utenti.
La stragrande maggioranza degli italiani e italo-venezuelani si sente ancora
fortemente legata alla madre patria. Le scuole italiane, anche se ridotte, hanno
consentito il mantenimento della lingua e cultura italiana. Esemplare la
costituzione dei centri Italo-Venezuelani, contenitori di italianità sotto
tutti gli aspetti. La suddetta lettera concludeva con un invito al Ministro
Gentiloni con la richiesta di una visita in Venezuela come messaggio di
speranza ed un chiaro segnale di interesse per questa comunità italiana che
tanto ha dato alla sua terra di origine, sempre fiera delle sue radici. Una
visita che, oltre ad un atto di sensibilità, avrebbe dato il segno che l’Italia
non ha dimenticato coloro che come ambasciatori hanno contribuito alla crescita
del Sistema Italia e del Made in Italy. Di coloro cioè che non l’hanno mai
dimenticata.
Come vive la comunità siciliana?
Buona parte
della comunità siciliana si è inserita nella economia, nelle imprese e nei
servizi. Ma esistono larghissime sacche di povertà anche nel ceto medio per
effetto della gravissima crisi che attraversa l’intero Venezuela. Questa parte
di italiani disagiati avrebbero bisogno di interventi da parte del Governo
italiano ma anche delle Regioni e dei Comuni.
Come va l’economia venezuelana?
Malissimo. È una
crisi profondamente strutturale che si prevede durerà ancora, in quanto non si
intravedono prospettive positive a breve e lungo termine. Pesa la instabilità
politica del Paese.
Anche in Venezuela arrivano giovani italiani in
cerca di lavoro?
No. Non
arrivano. Piuttosto emigrano all’estero in cerca di lavoro non solo i
venezuelani ma anche i giovani italo-venezuelani compresi i figli di siciliani.