L’Unità Operativa
di Neurologia e Stroke Unit dell’Azienda
Ospedaliera “Papardo” ha eseguito il trattamento Trombolitico Endovenoso in un
caso di Ictus Sistemico Acuto. La struttura di Neurologia, diretta dal dott.
Giuseppe Sottile, ha ricoverato un paziente che presentava i sintomi e i segni
di un Ictus Ischemico Acuto in corso, sottoponendolo a visita Cardiologica con
E.C.G. e successivamente a visita Neurologica con conseguente Tac dell’encefalo
per accertare le condizioni favorevoli ad intervenire con la procedura
trombolitica nel rispetto delle procedure aziendali approvate. Il paziente è
stato prontamente trattato, dall’equipe del dott. Sottile composta dai dottori
Turrisi e Coraci e dagli infermieri Minutoli e Musolino, con la nuova tecnica
di Trombolisi Endovenosa che gli ha permesso di recuperare la capacità di
parola e movimento del lato compromesso.
La tempestività della diagnosi e la
celerità dell’intervento sono stati fondamentali per la riuscita della
procedura trombolitica e per assicurare al paziente il recupero totale del
deficit arrecato dall’Ictus Ischemico Acuto il quale, non curato per tempo,
avrebbe causato la paralisi delle articolazioni interessate e deficit del
linguaggio. L’ictus si verifica quando i rifornimenti di sangue diretti al
cervello si riducono o si interrompono portando alla morte cerebrale. Gli
eventi tromboembolici rappresentano la causa principale di ictus ischemico
acuto. L’ictus ischemico rappresenta la forma più frequente di ictus (80%
circa) e colpisce soggetti di età media superiore a 70 anni, in prevalenza
uomini.
Le strategie di riperfusione si focalizzano sul tentativo di lisi del
trombo/embolo con l’obiettivo di ristabilire un adeguato flusso nel territorio
vascolare ipoperfuso, ma ancora vitale. L’utilizzo della trombolisi endovenosa
ha migliorato significativamente la prognosi di un ictus ischemico ed è stata
inserita come trattamento di prima scelta nelle linee guida internazionali e
nazionali.