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 sabato 5 marzo 2016

SICILIA MONDO

Intervista a Osvaldo Renzo Cirnigliaro, delegato di Sicilia Mondo di Tucumàn

di Redazione


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Nel Progetto di servizio, di informazione, di conoscenza e di ascolto alla comunità, riportiamo l’intervista a Osvaldo Renzo Cirnigliaro, Delegato di Sicilia Mondo a Tucumàn da oltre 20 anni. Anni 68. Si definisce siciliano perché figlio di siciliani. Già Ministro di Economia e Finanze del Governo Argentino e Deputato di Tucumán per due legislature. Premiato dal Comune di Floridia. Siciliano eccellente alla VIII Edizione del Premio “Ragusani nel Mondo”‘ nel 2002. Siciliano eccellente di Sicilia Mondo nel 2011. Economista di prestigio, accademico, conferenziere, federalista. Ricordato per avere ridotto il debito pubblico nazionale e rilanciato il mondo industriale nella provincia di Tucumán. Di prestigio morale. Parlamentare esemplare ed unico, rifiutò l’indennità del mandato devolvendolo in beneficienza. Rinunziò a riscuotere 2.500.000 $ come appannaggio parlamentare in conto “spese riservate”. A Renzo abbiamo domandato:

Com’é vista la situazione italiana a Tucumán?

L’Italia è per Tucumán e per tutti gli argentini un costante punto di riferimento. Quasi la metà delle persone sono di origini italiane e ne sono fieri, e questo rende normale guardare all’Italia con grande interesse e riconoscerne il ruolo di grande Nazione nello scacchiere mondiale sotto il profilo culturale, economico e sociale. Ed è per questo che siamo preoccupati per l’instabilità che esiste in Europa in generale e in Italia in particolare, anche sotto il profilo della difficile accoglienza dei migranti in arrivo da altri Continenti e la difficile integrazione che essa comporta. Tuttavia, siamo sempre consapevoli della necessità che il Paese superi la lunga empasse della crisi economica e intraprenda una virtuosa e duratura fase di ripresa, insieme con il resto dell’Europa. E formuliamo l’auspicio che l’attuale governo possa attuare politiche che stabiliscano rapporti più intensi con la comunità italiana che risiede all’estero, capovolgendo l’attuale tendenza.

Come vive la Comunità siciliana?

Ha come riferimento istituzionale la Società siciliana di Tucumán, e Sicilia Mondo all’estero. Vive in una fraternità legata ai ricordi e alla nostalgia dei loro antenati. Ovviamente l’intensità di questi legami con il passato si affievolisce nelle nuove generazioni, che tendono a distaccarsi dalla cultura e dalle tradizioni dei loro avi, intristiti e preoccupati spesso anche dalle difficoltà di inseguire i modelli di vita sociale e economica imposti dalla globalizzazione. I nuovi modelli veloci di informazione e comunicazione spesso tolgono loro lo spazio per una buona lettura di un libro, con una velocità che fa sembrare vecchio e superato quello che appena una settimana prima appariva una novità.

Come va l’economia Argentina?

La situazione economica argentina non è buona e non ci sono segnali di miglioramento a breve. Siamo un paese fortemente debitor, e il prodotto interno lordo non genera risorse sufficienti a cancellare neanche gli interessi sul debito pubblico. Questa situazione insieme al ritardo tecnologico e ad una classe dirigente moralmente deficitaria e lontana dal perseguire interessi pubblici a beneficio di quelli personali, crea una situazione complessa per il futuro. Inoltre la crescente e spaventosa inflazione, alimentata da una selvaggia speculazione finanziaria, ha creato situazioni di instabilità, preludio ad un forte sconvolgimento sociale.

Anche in Argentina arrivano giovani italiani in cerca di lavoro?

Non ho dati esatti sul numero di giovani italiani che cercano lavoro in Argentina, ma mi sento di sconsigliare loro di venire per lavorare, perché abbiamo un alto tasso di disoccupazione strutturale in America Latina. Uno dei problemi principali è il basso livello di investimenti pubblici e privati a causa delle condizioni instabili che ho citato sopra. Le aspettative di crescita economica, la instabilità monetaria ed il progresso sociale, necessari per garantire il benessere generale, oggi sono difficili da raggiungere in una paese fra l’altro alle prese con la piaga di un crescente traffico di stupefacenti e penalizzato dalla mancanza di una classe dirigente all’altezza del gravoso compito richiesto.

Cosa fai di bello?

Mi sono dedicato alla mia attività di economista, e in alcune attività private. In questa fase della mia vita cerco di privilegiare i momenti della riflessione, della cultura, della amicizia, senza dimenticare i legami con la mia seconda patria. Privilegiando la cucina italiana e l’amore per la musica e la letteratura.


 


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