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 lunedì 7 marzo 2016

COMMEDIA

“La strada verso casa”, l’emozione come parola d’ordine.

di Maria Schillaci


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Il pubblico è stato letteralmente “catturato” dalla storia della famiglia messinese Bisogni, che era un vero “porto di mare”, composta non solo da Luigi, Nadia ed il figlio Vincenzo, ma anche da nonna Pina con la sua vicina di casa Nunziatina, il giovane operaio Orazio, gli amici di Nadia e Luigi. Gli amici della famiglia Bisogni erano sempre affettuosi e partecipi di ogni situazione, per non parlare della simpatia esilarante di nonna Pina che ha divertito da impazzire ogni singolo spettatore, ironizzando anche su problemi messinesi, come il recente guasto dell’acquedotto di Catalabiano. Nonna Pina e Nunziatina hanno riempito di comicità e saggezza tutta la commedia. Luigi, che lavorava in un hotel sull’orlo del fallimento, era sempre preoccupato per il futuro del figlio Vincenzo, per il suo sogno di attore, così incerto agli occhi del padre, che desiderava per lui un posto di lavoro “fisso”. Mamma Nadia, insegnante, invece, difendeva il figlio Vincenzo, perchè voleva seguisse i suoi sogni e attitudini, imparando a conoscere il mondo intorno a sè. Per questi motivi, spesso, Luigi e Nadia litigavano. Vincenzo, dal canto suo, si impegnava con fervore per il suo sogno, provando ad entrare nelle Accademie teatrali, come quella di Napoli.

Era bellissimo vedere la famiglia unita, gioiosa, per il compleanno di nonna Pina, evento per cui è arrivata anche l’altra sua figlia: Laura, trasferita da tempo al Nord per coltivare la sua passione di pittrice, che non appena entra colpisce il cuore dell’operaio Orazio. Questa felicità, viene, però, spezzata da due eventi vicini e devastanti. L’e-mail che fa sapere a Vincenzo di non essere stato ammesso all’Accademia teatrale di Napoli e la telefonata che avvisa di uno svenimento di Nadia a scuola, uno dei sintomi di un tumore, ormai, non curabile, che la porterà alla morte. Sulla famiglia Bisogni, cade il gelo più grande che possa esistere, per la perdita così dura ed improvvisa di una donna speciale come Nadia. Il marito Luigi ha un dolore senza confini, per non aver capito in tempo la fortuna che aveva accanto ed essersi stupidamente perso in litigi senza senso e non aver potuto neanche salutare sua moglie con un abbraccio. Anche l’anima del figlio urla di dolore davanti alla tomba della madre, dove si confida con lei e comprende le preoccupazioni del padre nei suoi confronti, uomo dal cuore buono, ma con il timore di perdere tutto.

Sa che mamma Nadia sarà sempre accanto a lui, soprattutto mentre s’impegna nel realizzare il suo sogno. La bravura e la capacità innata di far emozionare della Compagnia “I sotterranei del Castello” ha incantato il pubblico del teatro “Annibale Maria di Francia” di Messina e con la sua commedia di Damiano Venuto, con regia di Enzo Cambria, ha regalato degli insegnamenti importantissimi, da tenere stretti nella mente e nel cuore: Niente ci è dovuto, dobbiamo sempre ringraziare il Cielo per tutto l’amore che abbiamo la fortuna di avere accanto, rispettando e rendendo felici chi ci vuol bene, altrimenti si finirà per rimpiangere amaramente di non averlo fatto. Bisogna seguire i propri sogni, sempre, poichè essi sanno indicarci la via giusta verso la felicità. Infine, Messina, città dalle mille bellezze, quasi dimenticate, oscurate dalla mancanza di lavoro ed altri problemi, necessita della “carezza” dei giovani, armati di forza di volontà. Solo così potrà rialzarsi e sarà possibile percorrere una meravigliosa “Strada verso casa”.


 


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