COMMEDIA
“La strada verso casa”, l’emozione come parola d’ordine.
di Maria Schillaci
Il pubblico è
stato letteralmente “catturato” dalla storia della famiglia messinese Bisogni,
che era un vero “porto di mare”, composta non solo da Luigi, Nadia ed il figlio
Vincenzo, ma anche da nonna Pina con la sua vicina di casa Nunziatina, il
giovane operaio Orazio, gli amici di Nadia e Luigi. Gli amici della famiglia
Bisogni erano sempre affettuosi e partecipi di ogni situazione, per non parlare
della simpatia esilarante di nonna Pina che ha divertito da impazzire ogni
singolo spettatore, ironizzando anche su problemi messinesi, come il recente guasto
dell’acquedotto di Catalabiano. Nonna Pina e Nunziatina hanno riempito di
comicità e saggezza tutta la commedia. Luigi, che lavorava in un hotel sull’orlo
del fallimento, era sempre preoccupato per il futuro del figlio Vincenzo, per
il suo sogno di attore, così incerto agli occhi del padre, che desiderava per
lui un posto di lavoro “fisso”. Mamma Nadia, insegnante, invece, difendeva il
figlio Vincenzo, perchè voleva seguisse i suoi sogni e attitudini, imparando a
conoscere il mondo intorno a sè. Per questi motivi, spesso, Luigi e Nadia
litigavano. Vincenzo, dal canto suo, si impegnava con fervore per il suo sogno,
provando ad entrare nelle Accademie teatrali, come quella di Napoli.
Era
bellissimo vedere la famiglia unita, gioiosa, per il compleanno di nonna Pina,
evento per cui è arrivata anche l’altra sua figlia: Laura, trasferita da tempo
al Nord per coltivare la sua passione di pittrice, che non appena entra
colpisce il cuore dell’operaio Orazio. Questa felicità, viene, però, spezzata
da due eventi vicini e devastanti. L’e-mail che fa sapere a Vincenzo di non
essere stato ammesso all’Accademia teatrale di Napoli e la telefonata che
avvisa di uno svenimento di Nadia a scuola, uno dei sintomi di un tumore,
ormai, non curabile, che la porterà alla morte. Sulla famiglia Bisogni, cade il
gelo più grande che possa esistere, per la perdita così dura ed improvvisa di
una donna speciale come Nadia. Il marito Luigi ha un dolore senza confini, per
non aver capito in tempo la fortuna che aveva accanto ed essersi stupidamente
perso in litigi senza senso e non aver potuto neanche salutare sua moglie con
un abbraccio. Anche l’anima del figlio urla di dolore davanti alla tomba della
madre, dove si confida con lei e comprende le preoccupazioni del padre nei suoi
confronti, uomo dal cuore buono, ma con il timore di perdere tutto.
Sa che
mamma Nadia sarà sempre accanto a lui, soprattutto mentre s’impegna nel
realizzare il suo sogno. La bravura e la capacità innata di far emozionare
della Compagnia “I sotterranei del
Castello” ha incantato il pubblico del teatro “Annibale Maria di Francia”
di Messina e con la sua commedia di Damiano Venuto, con regia di Enzo Cambria,
ha regalato degli insegnamenti importantissimi, da tenere stretti nella mente e
nel cuore: Niente ci è dovuto, dobbiamo sempre ringraziare il Cielo per tutto l’amore
che abbiamo la fortuna di avere accanto, rispettando e rendendo felici chi ci
vuol bene, altrimenti si finirà per rimpiangere amaramente di non averlo fatto.
Bisogna seguire i propri sogni, sempre, poichè essi sanno indicarci la via
giusta verso la felicità. Infine, Messina, città dalle mille bellezze, quasi
dimenticate, oscurate dalla mancanza di lavoro ed altri problemi, necessita
della “carezza” dei giovani, armati di forza di volontà. Solo così potrà
rialzarsi e sarà possibile percorrere una meravigliosa “Strada verso casa”.
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