NEOLOGISMI
Nacque in Inghilterra la parola “petaloso”
di Alfonso Saya
 Da giorni
impazza il “tam-tam mass-mediatico”, è nata una nuova parola: petaloso, e
l’inventore è un bambino di otto anni, auspice la maestra con tanto di
benedizione dell’Accademia della Crusca. Si è fatto un gran parlare, come
accade tante volte in TV, si parla del “nulla”. Passi per l’alunno della scuola
elementare, ma la maestra e l’Accademia della Crusca, sono da errore blu. Si è
fatto “tanto rumore per nulla”. A parte che, l’aggettivo non aggiunge, come
dovrebbe, nulla al nome, nel caso specifico a “fiore”. L’aggettivo “petaloso”
non è utile, necessario, è superfluo, perchè nel concetto di fiore, è implicito
il concetto di petali, in quanto, non esiste un fiore senza petali. Nonostante
la maestra lo abbia giudicato “un errore bello”, è semplicemente un errore, ed
altrettanto brutto del pur corretto “morbidoso”.
Al contrario, è
esatto l’aggettivo “petroso” usato dal Foscolo nella sua poesia “A Zacinto”:
“Baciò la sua petrosa Itaca Ulisse”. In ogni caso, l’inventore non è il piccolo
Matteo, ma, la parola è stata usata, tre secoli fa, dal botanico/farmacista
inglese, James Petiver (nella foto), peraltro introducendolo con scarse fortune
in inglese. Dobbiamo ripetere quello che subì il povero botanico? Fu preso,
difatti, in giro, giustamente, per la sua scarsa confidenza con il latino. Solo
i conoscitori delle lingue classiche, possono con qualche fondamento, inventare
parole nuove, i cosiddetti neologismi. Basti ricordare, a tal proposito,
Gabriele D’Annunzio, che ha inventato le parole: immagininifico, velivolo,
superuomo, tramezzino, il nome proprio Ornella, il nome Saiwa dei famosi
biscotti e molti altri. Invece, l’effimero “petaloso” è censurabile perchè ha
maneggiato scorrettamente, il nostro “bel idioma”, la nostra “Lingua del si”.
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