domenica 28 febbraio 2016
MESSINA
Incontro al 24° Artiglieria sulla storia del Monumento alla Batteria Masotto
di Redazione
Si è svolto,
presso il Salone Reggimentale della Caserma “Emilio Ainis”, sede del 24° Rgt.
Artiglieria “Peloritani”, il Convegno nel quale è stato presentato il libro “Il Monumento alla Batteria Masotto e alle
Batterie Siciliane”, edito dalla EDAS
e scritto dal direttore del Museo di Forte Cavalli, Vincenzo Caruso e dal
giornalista ed ex sottufficiale dell’Esercito, Domenico Interdonato. Un incontro,
fortemente voluto dal comandante del Reggimento, il colonnello Maurizio Greco
Colonna, con l’obiettivo di offrire un’occasione per recuperare e rendere nota
la memoria storica legata alla volontà messinese di erigere, nel 1899, un
monumento a ricordo della tragica Battaglia di Adua ove persero la vita il capitano
Masotto e i siciliani facenti parte delle due batterie da montagna.
Alla
presenza di un numeroso ed attento pubblico, Caruso ha ripercorso le fasi
salienti che condussero l’allora senatore Nicola Fulci a chiedere al Governo di
accordare il finanziamento per il Monumento e la solidarietà della città di Messina
nell’organizzazione di una raccolta fondi per portare a termine la sua collocazione.
Il Monumento, fu creato dallo scultore novarese Salvatore Buemi, presso il
Giardino a Mare, durante una imponente cerimonia svoltasi il 20 settembre 1899,
alla presenza di S.A.R. il Duca d’Aosta.
Interdonato ha invece ricordato i momenti e le commemorazioni che negli anni
hanno tenuto viva la memoria, anche con i gemellaggi con il Comune di Noventa
Vicentina, città natale di Masotto, e le visite delle scolaresche venete, organizzate
con la collaborazione del prof. Piero Chillè.
Ha concluso quindi la conferenza,
il tenente colonnello Corrado Di Bartolo, che ha illustrato agli ospiti lo
storico legame tra la Batteria Masotto e il 24° Artiglieria, custode della sua
memoria promotore del ricordo dei giovani soldati siciliani, morti per obbedienza
e senso del dovere. Il tema dell’Incontro, è stato anche presentato, qualche
giorno prima, in un momento riservato a tutto il personale militare del
Reggimento che si appresta a commemorare, il 1° marzo, i 120 anni della
Battaglia che condusse, per il tragico epilogo, alla caduta del governo Crispi.
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