venerdì 13 settembre 2013
LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DI STEVE JOBS
Un Gutenberg dei tempi moderni
di Redazione
La rivoluzione di Steve Jobs lascia nella storia della scienza e della
tecnologia un segno indelebile, come quello lasciato a metà del ‘400 da Johann
Gutenberg con l’invenzione della stampa a caratteri mobili. Grazie alle sue
innovazioni la tecnologia è diventata intuitiva e alla portata di tutti.
“Jobs sapeva benissimo che le macchine, nel caso particolare i computer,
sono potenti strumenti di comunicazione e sapeva che ripensare la macchina
avrebbe significato ripensare modi e tempi della società” – osserva il
filosofo della scienza Stefano Moriggi, delle università di Bergamo e Milano Bicocca.
Senza dubbio, aggiunge – “Jobs è stato
uno dei grandi protagonisti consapevoli di operare una profonda trasformazione
tecnologica, ma politica, nel senso più ampio del termine. Quando si cambiano
modi e tempi della comunicazione si cambia la società”. Per esempio, la
rivoluzione protestante non sarebbe mai stata possibile senza l’invenzione
della stampa a caratteri mobili che permise di stampare numerose copie della
Bibbia.
“Allo stesso modo – prosegue Moriggi – oggi sarebbero impensabili una politica partecipativa, così, come le
nuove forme di comunicazione che partono dalla base senza gli strumenti che
Jobs ideato”. Il grande merito del padre della Apple, secondo il filoso
della scienza, “é stato anche quello di
aver prodotto strumenti e programmi intuitivi, di fruibilità immediata per i
giovani come per i meno giovani”. Jobs, rileva, “ha saputo coniugare forma e funzione, creando uno stile nuovo nella
tecnologia”, un modo di pensare nuovo, la cui parola d’ordine è ‘intuitivo’.
Per il direttore del Museo di Storia
della Scienza di Firenze, Paolo Galluzzi, la rivoluzione di Jobs è stata,
forse, perfino più dirompente rispetto a quella della stampa e del telegrafo. A
differenza di queste innovazioni, importantissime, secondo Galluzzi il mondo
tecnologico di Jobs “non ha provocato una
rivoluzione lineare, ma ha portato ad un completo ribaltamento di prospettiva
che dobbiamo ancora imparare a gestire”. Il salto dal libro all’e-book ha
avuto un impatto dirompente, perfino più importante a livello culturale che a
livello tecnologico. Le innovazioni nei mezzi e nei modi di comunicare che si
sono susseguite nel corso della storia hanno segnato, infatti, una successione
ordinata che, di volta in volta, ha riguardato la comunicazione scritta, con l’arrivo
della stampa, poi la possibilità di comunicare a distanza con la voce per mezzo
del telefono, poi è arrivata la televisione. “Jobs – ha rilevato lo storico della scienza – è stato uno dei protagonisti della rivoluzione digitale, che ha
investito, contemporaneamente, più modalità della comunicazione'.
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