domenica 14 febbraio 2016
MOMENTI DI VITA
La noia…
di Domenica Timpano
I giorni
ordinari, quelli che impegnano in ufficio, a scuola, in svariate attività e, al
rientro, a casa, a programmare la spesa, mettere in moto la lavatrice,
cucinare, sono giorni di “routine” in cui il tempo scorre pieno di attività, ha
una logica e, seppure a molti poco gradita, impone una dimensione di vita. La
noia, in quei giorni, si mostra come le nuvole che, in un cielo tendenzialmente
sereno, coprono a tratti il sole, ne offuscano la chiarezza. In quei giorni,
seppure si percepisca la sua esistenza, si trova il modo di tenerla sottomessa,
di dimenticare la sua essenza demolitrice. La condizione di noia, di assenza
quasi totale di stimoli, si rileva, però, con drammaticità, nei giorni di “pausa”
dal quotidiano quando, chi non nutre interessi di tipo salottiero o non si
lascia coinvolgere da alcune forme di divertimento, rimane solo, con tante zone
grigie e vuoti da riempire, in un percorso di annientamento che può condurre ad
uno stato di vera e propria sofferenza.
Non si ha voglia di leggere, di parlare
al telefono, di uscire, di guardare la tv. Tutto appare scialbo, tutto appare
senza significato, inconsistente. Molti sono gli aforismi e le citazioni
coniate sulla noia. Da Roberto Gervaso che definisce la noia come incapacità di
godere a Johann Wolfgang Goethe il quale asserisce che se le scimmie
riuscissero a provare noia, potrebbero diventare uomini, a Bertrand Russell che
considerava la noia un indice di intelligenza superiore. E poi ancora Alberto
Moravia che per bocca di Dino, il protagonista del suo best seller “La noia” dice che essa, per certi
aspetti, è divertimento perché provoca distrazione e dimenticanza, riferendosi
ad un genere particolare di divertimento.
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